domenica, settembre 30, 2007

Ma come faccio?

A pranzo in ristorante - oggi - per festeggiare il compleanno di un collega.
Uno degli invitati, quando gli dico che ogni giorno impiego circa quattro ore per andare e tornare dal lavoro, sgrana gli occhi e mi fa: -"Ma scherzi??? Ma come fai?".
Questa domanda mi rimbomba in testa per tutto il resto del giorno. Ma come faccio? Sono un supereroe? Sono un penitente? Ho un brutto karma legato alle distanze?
Probabilmente non mi rendo nemmeno più conto del tempo che perdo, dello spreco di ore che potrebbero essere convogliate in qualcosa di più utile...
Ma come faccio? Non lo so proprio. Ho il fastidioso dubbio di essere un idiota.

venerdì, settembre 28, 2007

Per Mastella

Ho scritto questo commento sul blog di Mastella.
 
Egr. Ministro Mastella,
sono di sinistra e sono arrabbiato non poco con la cosiddetta "casta". Ritengo che, a fronte delle difficoltà della vita reale, i politici nazionali abbiano drammaticamente perso il contatto con i cittadini, godendo intanto di privilegi inaccettabili. Concordo con la maggior parte delle cose che dice Grillo ed ho virtualmente sostenuto il V-Day dal mio blog.
Eppure non faccio parte dei molti che sembrano prendersela esclusivamente con lei. Se lei ha delle responsabilità, al massimo le deve condividere con tutti gli altri. Non mi pare che le possano essere imputate delle colpe in più. Purtroppo, però, si tende ad azzannare una sola persona. Lo trovo scorretto e poco utile.
In generale, ci sono parecchie cose che non mi quadrano. Perchè tutto questo livore per i politici è divampato ora? Sicuramente per due cose, principalmente: il libro di Stella-Rizzo e il V-Day. Ma, di fondo, credo che sia stata una profonda delusione verso il governo Prodi a far traboccare il vaso: quando ci siamo resi conto (soprattutto noi di sinistra) che la maggior parte delle cose promesse nel programma non si sarebbero realizzate, ci siamo incazzati di brutto. Probabilmente ci stiamo sfogando sia per gli errori di questo governo che, soprattutto, per i cinque allucinanti anni precedenti.
Ma, ripeto, lei non deve essere l'unico capro espiatorio. Non sarebbe onesto. Credo che anche Grillo, in fondo, se ne stia rendendo conto (veda il suo ultimo post).
Ho provato un certo fastidio a vedere come è stato messo sotto accusa a Ballarò. Non mi piacciono le berline. Ed apprezzo che, dopotutto, attraverso questo suo blog lei si stia mettendo in discussione.
Sottoscrivo: non è lei il male d'Italia.
Può solo contribuirvi, senza averne l'esclusiva.
Cordialmente,
AnimaKonfusa

Ritorno alla Kingsbridge di Follett

Ultimamente ho letto l'ultimo di Faletti, "Fuori da un evidente destino" che, tutto sommato, mi è piaciuto anche se ha una certa inconcludenza di fondo. Poi, dopo un Follett d'annata ("Codice a zero"), mi sono lanciato sul quarto romanzo del maghetto, "Harry Potter e il Calice di fuoco". In attesa ho ancora delle cose da leggere (tipo "La cattedrale del mare").
Ma ora sono tentato dall'ultimo di Follett, uscito un pochi giorni fa: "Mondo senza fine". Tentato non tanto per il romanzo, quanto per il fatto che trattasi del seguito del bellissimo "I pilastri della Terra", il suo capolavoro. Diciassette anni dopo, l'autore ci riporta a Kingsbridge, il villaggio immaginario, per narrarci le vicende dei discendenti dei personaggi del primo romanzo. Un librone di oltre 1300 pagine. Come resistere?
Qualcuno l'ha già letto? Le prime recensioni in rete sembrano positive...

giovedì, settembre 27, 2007

Le bugie della Rete

Trovo geniale quanto l'autore (o autrice) del Madonna Personal Blog (ora chiamato Madonna Insider) ha messo in piedi in questi due anni di presenza in rete: fingere di essere la popstar più famosa del pianeta in tutto e per tutto, raccontando fatti privati ricchi di dettagli, offrendo anticipazioni sui prossimi lavori e via dicendo. Un enorme "fake", una colossale bufala riuscitissima, al punto da lasciare basiti la maggior parte dei fans (me compreso) che quotidianamente andavano a visitare quello che sembrava essere realmente il blog della Regina del pop.
L'outing ha sorpreso quasi tutti gli affezionati, salvo i più scettici che da tempo sospettavano la verità.
Mi mancherà, quel blog. Ma, magari, mi sentirò un po' meno rimbambito, sensazione che ho provato ogni volta ho scritto un commento.
Certo che, quello del finto blog di Madonna, è stato un esperimento notevole: ci siamo cascati in tantissimi, compresi molti giornalisti che lo hanno citato in svariati articoli, dando per scontato che fosse il santuario ufficiale del Madonna-pensiero.
Ma chi si nasconde veramente dietro quel blog? Dal numero di informazioni che ha fornito, dal fatto di aver anticipato frammenti di canzoni del nuovo album o foto del viaggio in Israele e altro, sembrerebbe essere una persona comunque molto vicina a Madonna.
Mah! Mistero. Comunque sia, mi è piaciuta la cosa, nonostante il fatto di essere stato preso per il naso. E'un esempio mass-mediatico da ricordare: le persone possono essere prese in giro molto facilmente perchè, purtroppo, tendiamo tutti a credere alle cose, quando ci rendono felici. In realtà, la Rete è strapiena anche di bugie.
Un po' come se io vi dicessi che dietro AnimaKonfusa si nasconde un famoso artista italiano, uno che ha vinto alcune manifestazioni musicali molto importanti. E che l'occhio che si vede sul profilo non è il mio ma quello di un mio cugino. E' vero? Non è vero?

Giorni birmani

La vicenda della Birmania di queste ore sta prendendo una brutta piega, se il regime ha iniziato ad uccidere. Almeno sei monaci ci hanno rimesso la vita in questi primi atti di repressione. Si parla poi di 200 arresti e non c'è da stare allegri a finire in un carcere birmano.
Una vicenda squallida, dal momento che il pugno di ferro dei militari sta calando addosso a delle persone inermi colpevoli solo di manifestare pacificamente. La cosa che angoscia è che il regime militare si sta lisciando i baffi per una repressione in grande stile.Si sta per scatenare un putiferio, con la Cina che nicchia e non condanna e la Russia che definisce questi fatti come "affari interni".
La Birmania è un altro dei luoghi dove la democrazia sembra lungi dall'essere conquistata: sebbene a portata di mano con la leader Aung San Suu Kyi, i militari hanno preso il potere 19 anni fa e da allora il buio. Anche informativo, naturalmente. Di soluzioni non se ne vedono: non saranno certo le sanzioni ventilate da Bush a riportare alla ragione il dittatore Than Shwe.

mercoledì, settembre 26, 2007

Blog di Madonna? E' un falso!

Questo è scritto da ieri nel blog di Madonna. O, meglio, nel blog di "Madonna". Non è lei!

Important Announcement
This blog is going to be reinvented. From now on it will simply be a fan site with the latest news about the Queen of Pop. I hope you all will enjoy it still. I had so much fun pretending to be Madonna. So many of you went along with it and laughed along with me. I thought it was obvious that I was parodying Madonna; however, it has come to my attention that my parody was too well done. I even tried on occasion to make it obviously a parody, but some people cannot get the jokes. I am a Madonna fan who had a little too much fun. My apologies to anyone who didn't get the joke. I am going to go through all of the posts and attempt to transform them to a site that will still be enjoyable for everyone.

Ma che cavolo! Tanto per citare Fantozzi: "ma allora ci hanno sempre preso per il culo!"
E dire che un commentatore di questo blog mi aveva avvertito, tempo fa.

La pioggia e il progresso

Stamattina ho maledetto il fatto di non essermene rimasto a letto. Durante la notte è piovuto di brutto, ma di certo non mi aspettavo, quando sono salito in pullman, che avrei fatto 3 ore di coda. 3 ore 3! Il tutto motivato dal traffico in tilt a causa della pioggia (sono caduti 173 millimetri): una paralisi pressochè completa con vaste aree allagate, comprese decine di abitazioni.
Ergo, coda interminabile, disagio pazzesco e bestemmia libera.
Questi eventi eccezionali svelano la fragilità delle nostre infrastrutture che, purtroppo, sono state concepite 30-40 anni fa e già non possono sopportare l'enorme quantità di mezzi che vi transitano in condizioni normali. Quando il maltempo fa capolino, siamo al blocco.
Gli animali (basti osservare i cani o i gatti), quando c'è questo tempaccio, tipicamente dormono e risparmiano le energie. Noi, che ci riteniamo più intelligenti, ci buttiamo a capofitto sotto i diluvi, costretti naturalmente dalle esigenze professionali. E, ovviamente, finiamo inghiottiti in un inferno fatto di mezzi disperatamente incolonnati. Eppure basterebbe prendere atto che ci sono altri modi per concepire il lavoro, nell'era della tecnologia. Piove? Ti connetti da casa e lavori tranquillo senza perdere ore a lottare con le intemperie. Noi informatici dovremmo essere i telelavoranti per antonomasia. Che senso ha percorrere chilometri e chilometri per sedersi davanti ad un Pc a scrivere codice o documenti con tale mezzo di produzione che potresi avere sul comodino?
Questo non è progresso. Questo è perseverare nell'utilizzare logiche di lavoro da operaio del '900 nell'era in cui potresti essere ovunque senza muovere il culo dalla tua sedia di casa. Abbiamo i mezzi e non li utilizziamo. Continuamo a viaggiare, a muoverci nello smog e ad inquinare. Sicuramente c'è tutta una famiglia di individui che, grazie a questo stato di cose, si gode il sole dei Caraibi dondolando dolcemente sul ponte del suo yacht.

martedì, settembre 25, 2007

Non si cambia l'Italia, viva Miss Italia

C'era un programma di 281 pagine, chiamato "Per il bene dell'Italia". Era il programma con il quale l'Unione ha vinto le elezioni del 2006 con una maggioranza talmente risicata che, di fatto, qualsiasi paginetta di questo libro di buone intenzioni già era destinata a diventare sogno.
Prodi ha deciso di provarci comunque, formando il suo governo. Dopo oltre un anno di operato, direi che due cose sono andate in porto:
- un parziale risanamento dei conti pubblici;
- l'avvio, finalmente, di una lotta all'evasione.
Oggi, il premier annuncia che, date le turbolenze di mercato che derivano dalle vicende dei mutui americani, NON verranno toccate le rendite finanziarie. Questo, oltre a non aprire una nuova logorante discussione, sembra aver tranquillizzato anche Dini, un alleato che, ultimamente, ha iniziato a imbizzarrirsi.
Peccato che il portare la tassazione delle rendite a livelli europei era uno dei punti più "nobili" del programma, una cosa che finalmente avrebbe portato un po'di giustizia sociale. Anche questo punto si aggiunge alla lista delle cose (per ora?) non risolte. Tra le tante, ricordo al Professore che:
a) non è stata "superata" la Legge Biagi che, a tutti gli effetti, gode ancora di ottima salute producendo i danni arcinoti;
b) non sono state abolite le "leggi vergogna" quali la Cirami, la Cirielli e quella sul falso in bilancio che tanto indignarono l'allora opposizione;
c) non è stata superata la Legge Gasparri sul sistema delle comunicazioni, legge che continua a regalare miliardi di euro, soprattutto a Mediaset;
d) a dispetto delle sentenze della Corte Costituzionale, Rete 4 e il tribuno Fede sono ancora in onda mentre Europa 7, titolare di quelle frequenze, ancora no;
e) non è stato risolto il conflitto di interessi. Il conflitto di interessi! Quello per il quale ci siamo afflitti per 5 anni e che, a questo punto, ci terremo ancora, caso unico nel mondo democratico;
f) sul versante dell'innovazione e della ricerca c'è il buio totale.
Non siamo messi bene, considerando che queste sono solo alcune cose che mi son venute in mente scrivendo queste righe.
Capisco che al Senato si rischi ogni giorno, quindi figuriamoci trattando delle "roba" del Cavaliere. Capisco che i tanti partiti che compongono la maggioranza si dedichino specialmente al loro "particulare". Ma, signori, quando si firma un contratto bisognerebbe far di tutto per rispettarlo. Lo hanno capito anche Cecchi Paone e la Goggi.
A proposito, abbiamo la nuova Miss Italia. E' la veronese Silvia Battisti, di 18 anni.

lunedì, settembre 24, 2007

Il 200

Questo è il mio post nr. 200! Non ci credevo proprio, quando cominciai, che sarei riuscito a tenere in vita il mio blog per tutto questo tempo. Invece, da alcuni mesi a questa parte, ho iniziato a scrivere con regolarità (e senza prendere Activia).
Da un'analisi veloce dei temi che ho trattato in questi miei scritti, si evince una cosa in particolare: la discontinuità. Parlo di prezzi, di politica, di televisione, di qualche faccenda personale, di lavoro, di traffico, di libri e via dicendo. Il tutto senza un filo conduttore. Ma sono contento così: credo che un blog, se non dichiaratamente specializzato, serva proprio ad affrontare tutte le cose che interessano o coinvolgono il suo autore, liberandolo da vincoli predefiniti. Spazio libero, quindi.
Se qualcosa manca, in maniera evidente, sono i temi tecnici. Essendo un informatico, potrei teoricamente affrontare anche discorsi inerenti la programmazione, l'analisi del software, le recensioni di prodotti, eccetera. Se non lo faccio è, probabilmente, per non far entrare il lavoro in uno spazio che sento solo mio. Ma temo che questo boicottaggio possa anche essere provocato da una certa nausea che ho non tanto per l'informatica quale scienza, quanto per come essa sia stata ridotta all'interno del mercato italiano. Torno a un discorso vecchio, dannazione.
La domanda per me è sempre la stessa: ha senso fare l'informatico in Italia? E' una professione che paga? Esiste ancora qualche forma di gratificazione nell'esercitare la professione di analista programmatore? O, in forma più generica, esiste concretamente, in Italia, la professione di informatico?

sabato, settembre 22, 2007

Andar per mobilifici

Una delle cose che mi risultano particolarmente indigeste è andar per mobilifici.
Quando decisi di sposarmi, a causa del numero di camere, ingressi, cucine e via dicendo che mi sfilarono davanti, seguiti da sorridenti preventivi svolti con matita e righello dal commerciall di turno, rischiai una crisi di rigetto.
Oggi, dopo un bel po' di tempo, sono tornato a vedere mobili per arredare la cameretta di mia figlia. Ho esaminato un bel po' di armadi e letti per bambini: da quelli compatti ai famigerati letti a castello (che se il pupo ci precipita non so come vada a finire), dai letti "a ponte" sino alle classiche camerotte che mi rammentavano la lontana infanzia. Ho sopportato un paio di preventivi di quelli "abbiamo solo per questo periodo uno sconto del 50%: ne approfitti". Ne sono uscito frastornato e con l'esigenza di rimisurare con precisione infinitesima le dimensioni della stanza perchè, come sempre, sembra non starci nulla. Senza contare poi la classica "meglio due letti, perchè se arriva un altro bambino...".
Insomma, la tiritera per scegliere la stanza potrebbe protrarsi per settimane, di sabato in sabato (essendo il sabato l'unica giornata utile per me). So già che ne uscirò vittorioso. Prima o poi troverò la cosa che mi piace e fa per me. O, alternativamente, opterò ad un certo punto per una soluzione qualsiasi, purchè il rito dei mobilifici cessi.
Anche se, all'orizzonte, c'è un altro grande intervento: l'acquisto del salotto/soggiorno (il "living", come lo chiamano ora). E' un acquisto importante. che posticipo da anni (finora ci siamo sistemati con una cosa vecchiotta), pertanto da ponderare bene. Da misurare bene. Un fiume di preventivi. Finirò in analisi.

venerdì, settembre 21, 2007

Serata in Tv

Bella la Tv! Ieri c'è stata una puntata memorabile di "Anno Zero" di Santoro tutta dedicata a Beppe Grillo e bisogna fare i complimenti per come l'argomento è stato trattato senza scivolare nella banalità e nel (vero) qualunquismo. Morale della storia: Grillo ha sollevato problemi concreti e i politici farebbero bene a prendere seriamente la faccenda.
Nel contempo, su RaiUno c'era la prima serata di Miss Italia presentata da Mike Bongiorno e Loretta Goggi. Tra i due sorge un problema di visibilità: nonno Mike si intrattiene un po' troppo con Fiorello e, al suo (tardo) ingresso sul palco, la Goggi si lamenta acidamente di essere stata trattata male e se ne va.
Credo che Loretta abbia qualche problema con i nervi, ultimamente. Grande professionista che ho sempre ammirato ma, in quest'occasione, vittima del suo ego. Probabilmente non si è mai rassegnata ad aver perso, ormai da vent'anni, un posto si primo piano in Tv.

giovedì, settembre 20, 2007

Informazione televisiva. Italia. Anno 2007.

Mario Mazza, direttore del Tg2 fa un editoriale contro Beppe Grillo che definirlo sconcertante è dir poco. Queste parole danno i brividi...

Abbiamo qualche apprendista stregone, evidentemente. La Storia - si dice - una volta tragica quando concede repliche diventa una farsa. Ma cosa accadrebbe se ci fosse un percorso inverso, dalla farsa alla tragedia? Cosa accadrebbe se un mattino, un brutto mattino, qualcuno, ascoltati quegli insulti, quelle male parole contro Tizio o contro Caio, premesse un grilletto all'improvviso?

L'interessato, dal suo blog, si limita ad un "No comment". Fa bene. Certe cose lasciano senza parole. Ricordano tante brutte faccende, suonano da avvertimento, da Uomini in Nero, da messaggi striscianti, rimandano agli "avvertimenti" dei padrini, sembrano messaggi in codice, antibiotici contro il mutamento di un certo ordine e via dicendo.
Informazione televisiva. Italia. Anno 2007.

L'Isola di Cecchi Paone

Come si fa a non parlare dell' "Isola dei famosi 5", unico reality della stagione (fino al GF8, naturalmente)?Torna Simona Ventura e torna il carrozzone di vip più o meno noti con appendice di "ggente comune", unica innovazione di quest'edizione. Serata standard con arrivo sull'Isola dei due gruppi, i famosi e i non-famosi. Da segnalare i due che probabilmente renderanno irresistibili certi momenti: l'impagabile Cristiano Malgioglio e la soubrettina Lisa Fusco, semi-sconosciuta ma già candidata a catturare le simpatie del pubblico. La Ventura, in abito rosso, trattiene le unghie fino al momento clou della serata, ossia la sceneggiata (orchestrata?) del dottor Alessandro Cecchi Paone, partecipante al reality dopo aver sparato a zero sul genere (celebre il suo intervento ai telegatti del 2001 contro il primo GF). C'è da rimanere a bocca aperta a seguire il ragionamento penosamente moralistico del Cecchi Paone che si ostina a non voler fare la sua nomination perchè "non vuole votare contro nessuno", perchè non sopporta certe "cospirazioni", certi "massacri". La Ventura, allibita (in teoria), cerca di convincere il giornalista appellandosi al regolamento che lui ha firmato. E lui giù con il suo sermone che finisce pure in termini di "esempio da dare ai bambini". A questo punto, la Simo si incazza ed esclama: “Alessandro, la tua spocchia te la puoi mettere da un’altra parte”.
Episodio in pieno stile-Isola che ci riporta ad altri momenti "storici" quali le lacrime di Dan Harrow, l'ira di Pappalardo, il melodramma Albano-Lecciso, le lucide follie di Antonella Elia e via dicendo.
Poche (ovvie) domande a Cecchi Paone: ti sembra normale prendere l'Isola come pulpito per dare lezioni di morale? Non sapevi che c'era un regolamento? Ti rendi conto che è un gioco e che fare una nomination non è esattamente una condanna a morte? E, soprattutto: se non approvi tutto questo, Alessandro, che ci sei andato a fare?
Alessandro Cecchi Paone, "Isola dei famosi 5": frasi da ricordare:
"Io non nomino nessuno perché nominare è diseducativo!"
"Questo è un gioco cattivo, lo dico da anni."
"Io non brucio le facce altrui come si faceva nei roghi del nazismo."
"Io non voglio dare un cattivo esempio ai bambini!"

mercoledì, settembre 19, 2007

Fiero qualunquista

Antipolitica, antipolitica, antipolitica. Non si parla d'altro, ormai. Al punto che, come sostiene Michele Serra, questo termine è stato svuotato di ogni significato concreto, è divenuto puro viatico giornalistico per finire a parlare di costi della politica, di Grillo e delle difficoltà dei partiti a rivolgersi alla gente.
I partiti hanno un certo fastidio, in questo periodo. Lo stesso Napolitano è intervenuto per sottolineare che nel Paese c'è un brutto clima. Peccato che abbia usato il solito termine, "qualunquismo", che tutti i politici adoperano per schermirsi da ogni critica alla loro condizione di privilegiati.
Sulle recenti affermazioni di Prodi, relative al fatto che la società non è migliore dei politici che la rappresentano e che ho applaudito ieri, sposo comunque anche il pensiero più malizioso di chi ha visto in questa frase una sorta di alibi. Spero vivamente che quella di Prodi sia stata una constatazione avvilita delle poche qualità dell'italiano medio e non certo una sorta di esorcismo per giustificare l'ingordigia dei nostri eletti. Ingordigia che non si placa, visto che al Senato si sono appena aumentati lo stipendio di 200 euro più arretrati. Per automatismo, dicono. Alzano le mani, come i bambini scoperti con le mani nella marmellata: io non c'entro, non sono stato io. E' l'automatismo.
Ho apprezzato l'intervento su "Repubblica" del professor Paul Ginsborg, uno dei leader della stagione dei girotondi: Prodi, parlando di società nel suo complesso, dimentica la società civile, costituita da gente onesta e con dei valori, gente che merita dei politici seri. Il fatto che ci siano tanti avidi mascalzoni in giro non può essere motivo per non avere un Parlamento composto da brave persone. D'accordissimo.
Per finire, oggi Repubblica riporta i dati di un dossier di Confindustria sui costi della nostra Casta italiota, confrontati con quelli di altri Paesi europei.
In breve, volete sapere quanto sono costati i rimborsi elettorali del 2006?  200,8 milioni di euro. Negli Usa (una nazione un po' più grande), il finanziamento costa 152 milioni; 132 in Germania, 73 in Francia, 60 in Spagna e 9,2 in GB.
Quanto paga ogni italiano per mantenere questo sistema bicamerale? 16,3 euro. Gli spagnoli 2,1. I francesi 8,1. I tedeschi 6,3.
Il nostro Parlamento assorbe il 41% dei costi complessivi, costa quanto quelli di Francia e Germania messi insieme e sei volte quello della Spagna. Ogni parlamentare ci costa, infatti, 1,5
milioni di euro all'anno.
Gli europarlamentari italiani? Son pagati 150 mila euro di indennità base, i primi in assoluto. Seguono gli austriaci a  105 mila e poi i tedeschi con 84 mila.
Senza contare tutto il resto: consiglieri, consulenti, portaborse e via dicendo.
Sarà demagogia. Sarà qualunquismo. Ma di sicuro, ai tempi di Maria Antonietta, i francesi s'incazzarono per molto meno.
Sono qualunquista? Si. E ne sono fiero.

martedì, settembre 18, 2007

Prodi torna in Tv

Rivedere Bruno Vespa in Tv non è esattamente la cosa migliore che mi possa capitare, ma sicuramente ieri sera è valsa la pena, visto che ospite del gran cerimoniere era Romano Prodi, il Presidente del Consiglio.
A conti fatti, il Professore ha confermato quanto penso di lui (e non necessariamente di tanti che gli stanno attorno): al di là del suo bofonchiare e dell'aspetto da vecchio curato, ha delle idee e le difende con coraggio. E, oserei dire, è animato da onestà intellettuale e buone intenzioni.
Tra le tante cose dette, una mi ha colpito fortemente: quando ha risposto ad una giovane che gli chiedeva conto del sentimento di antipolitica che circola nel Paese e che ha trovato in Beppe Grillo un'espressione significativa. Riferendosi ai privilegi dei quali godono i politici (ben illustrati nel successo editoriale "La Casta" di Stella e Rizzo), Prodi ha affermato: "La classe politica deve dare l'esempio, su questo ha ragione. Ma lei descrive il politico come ricercatore del proprio vantaggio e dei benefit. Purtroppo è la società italiana che è così, basta vedere i casi dei concorsi. La politica deve dare l'esempio ma non credo che la società sia meglio della sua classe politica".
Da standing ovation! In altre parole, abbiamo i politici che ci meritiamo, perchè noi italiani siamo fatti così: furbi, arraffoni e sempre pronti ad usare ogni mezzuccio per nostro tornaconto.
Come dargli torto? Prodi ha detto una cosa impopolare, ma è la verità, no?
Stamattina, naturalmente, tutti i giornali titolano sulla sua dichiarazione di non ridurre l'Irpef al momento, perchè non ci sarebbero le risorse. E, tra le cose che ha sostenuto, questa è l'unica che per i nostri media pare aver importanza. Basti pensare al sondaggio del solito Mannheimer: per gli italiani la priorità assoluta è ridurre le tasse.
Anche qui c'è da riflettere, perchè evidentemente anni di strali berlusconiani e bossiani hanno lasciato il segno, se i cittadini sognano di pagare meno al fisco più di quanto sognino città vivibili, lavoro certo per i giovani, infrastrutture moderne, cultura, scienza, sviluppo sostenibile, rispetto per l'ambiente, assistenza per i bisognosi e gli anziani, servizi sanitari e via dicendo. Pagare meno tasse è sentita come l'esigenza maggiore. Avere qualche euro in più in tasca renderebbe felici tutti.
Mi pare un inno all'egoismo. Posso capire l'imprenditore che versa il 53% del suo lavoro all'erario, ma tutti gli altri?
E' veramente la riduzione fiscale la via per rendere felice il Belpaese? Non me ne capacito.

lunedì, settembre 17, 2007

L'uccisione di Capitan America

Nel corso di questi ultimi mesi, anche in Italia abbiamo visto pubblicata la saga "Civil War" della Marvel, ossia il grande crossover che coinvolge preticamente tutti i personaggi partoriti dalla mente di Stan Lee e compagnia.
I supereroi, in questa vicenda, si sono divisi in due gruppi: favorevoli e contrari al nuovo Atto di Registrazione del governo americano che impone a tutti loro di rivelare le proprie identità segrete.
"Civil War" vede lo scontro diretto tra le due fazioni, la "pro" capitanata da Iron Man e Mr.Fantastic (che per questo arriva alla rottura del suo matrimonio) e la "contro" guidata appunto da Capitan America. La vicenda si snoda in un vasto numero di albi Marvel ed ha ripercussioni significative, tra le quali lo scioglimento dei Fantastici Quattro e la rivelazione ai media dell'identità dell'Uomo Ragno, ossia Peter Parker. Il progetto di una sorta di prigione per i dissidenti situata nella Zona Negativa e chiamata semplicemente "42" è chiaramente un riferimento a ben note faccende umane.
Al termine del crossover sta per arrivare l'evento più atteso (in Usa avvenuto lo scorso Marzo), lo shoccante epilogo di "Civil War": la morte di Capitan America.
L'amatissimo eroe, infatti, viene assassinato da un cecchino sulla scalinata d'ingresso del Palazzo di Giustizia di New York dove, dopo la sua resa, deve essere processato per i presunti reati commessi come leader degli oppositori alla registrazione.
Addio ad un'icona del fumetto, quindi. O no? Il mondo dei supereroi ci ha abituati da sempre alle morti e resurrezioni al punto che possiamo dare per scontato il fatto che, prima o poi, il buon Capitano tornerà in scena. D'altra parte, non è stato così anche per Jean Grey/Fenice degli X-Men, morta e resuscitata un sacco di volte (infatti, attualmente, è di nuovo defunta), per Colosso (sempre degli X-Men,) per Reed Richards dei Fantastici Quattro, per Superman e per molti altri?
C'è chi ha letto nella morte di Capitan America la conseguenza della morte del sogno americano e dell'innocenza di questa grande nazione che, mediante Bush e Cheney, ha smarrito molta della sua identità. A mio giudizio, si tratta solo di un fumetto: Steve Rogers è andato ma, con tutta probabilità, riapparirà.

Mia musica /2 - Tracy Chapman: "Baby can I hold you"

Indimenticabile, no? Era il 1988 ed era un album d'esordio pazzesco.

domenica, settembre 16, 2007

Morta Jane Wyman

Alla veneranda età di 90 anni (era nata nel 1917 e non nel 1914, come molte biografie riportano), lo scorso 11 Settembre si è spenta nel sonno Jane Wyman, una delle attrici dell'era d'oro di Hollywood, nonchè prima moglie di Ronald Reagan (dal quale ebbe due figli). Premio oscar per "Johnny Belinda" nel '49, la Wyman era nota al pubblico italiano soprattutto per il ruolo di Angela Channing, la dispotica e cinica padrona dei vigneti di "Falcon Crest", un serial iniziato nel 1981 e terminato dopo nove stagioni (le cui ultime due mai trasmesse in Italia).
La Wyman è morta nella sua casa di Palm Springs, in California.
Da vecchio affezionato di "Falcon Crest", che tuttora considero uno dei migliori serial degli anni '80, volevo rendere omaggio a Jane Wyman e, naturalmente, alla mitica Angela Channing.

sabato, settembre 15, 2007

Mia musica /1 - Cyndi Lauper: "Heading West"

Da oggi inauguro un nuovo spazio, quello delle mie selezioni musicali. Grazie a YouTube, inserirò le cose che mi piacciono o che mi sono piaciute in tanti anni di amore per la musica. Non adotterò nessun tipo di criterio: seguirò i ricordi, le circostanze, le associazioni e metterò le cose qui, così come arriveranno da una memoria, da un profumo o da un'emozione.
Inizio con un brano di Cyndi Lauper, una grande artista dotata di una voce potentissima e che meriterebbe molto più successo di quanto ha avuto. Il brano è "Heading West", dal suo terzo album "A night to remember" (splendido) del 1989.

venerdì, settembre 14, 2007

Come un teenager

E' normale che, a quasi 39 anni, io scriva regolarmente dei commenti sul blog di Madonna facendole un sacco di complimenti entusiasti, come fossi un teenager in preda all'isteria nei confronti del suo idolo pop?
Me lo chiedo tutte le volte che scrivo qualcosa a Madonna, sentendomi un idiota.
Ad esempio, oggi ho commentato un suo post da Israele (dove si trova per le sue faccende sulla Kabbalah) in questa maniera (e nel mio imperfetto inglese):

Have fun, M.!
I understand the delay of your posts. Only a thing it's important: your happiness. We're with you! Say a prayer for us!


E' normale? A me sembra una cosa da rincoglionito. Eppure, quando trattasi di Madonna torno ad essere il ragazzino di 16 anni che impazziva per "Into the groove" o "Like a virgin". C'è qualcosa di insano in tutto questo.
Ho incontrato tanti artisti, ho stretto la mano a Sting e a Bob Geldof, ho parlato a Fabrizio De Andrè e a Gino Paoli e via dicendo. Il tutto senza particolare emozione (ok, per Sting e Faber un bel po')... ma, non avendola mai vista di persona, sono convinto che se incontrassi Madonna mi verrebbe una crisi simile a certe ragazzine che piangevano a dirotto quando Red Ronnie le portava davanti a Simon Le Bon negli anni '80.
Che vergogna! Che vergogna!

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Il dio che bluffa

D'accordo, sono ateo. Ma non da sempre. Ho avuto anch'io il mio periodo di "ricerca spirituale". Dopo essermi distaccato dalla Chiesa durante l'adolescenza, ad un certo punto della mia vita, intorno ai 25 anni, ho iniziato ad interessarmi di buddhismo. L'ho trovato intrigante e denso di saggezza. Devo aver letto almeno una decina di libri sull'argomento, scivolando lentamente verso l'induismo.Poi, l'incontro con la figura di Sai Baba, il guru indiano che, secondo quanto raccontato in giro, è in grado di fare i miracoli, di materializzare oggetti, di produrre una cenere sacra (la vibhuti) e un liquido dolciastro chiamato amrita, il cibo degli dei. Per un po' di tempo Sai Baba mi ha affascinato: di certo non sono mai diventato un suo devoto, ma mi piaceva immaginare che magari fosse vero che lui è Dio e che avrebbe salvato il mondo dalla sua dannazione. Ho anche desiderato incontrarlo con un viaggio in India, a Putthaparti, il villaggio dove è nato e dove opera. Nei suoi discorsi leggevo parole di pace, amore e giustizia che scaldavano il cuore.
Ripeto: mai creduto fino in fondo alla sua divinità (troppo scettico) e quindi mai irretito dalla cerchia di devoti che lo chiamano maestro (Swami).
Meno male: con il tempo, ho scoperto che Sai Baba usa dei banali trucchi da prestigiatore, che avrebbe commesso delle violenze sessuali nei confronti di molte persone (maschi), che sta invecchiando ed è piuttosto malaticcio, che le sue profezie non si stanno assolutamente avverando (aveva detto che con il nuovo millennio sarebbe stato adorato come Dio da quasi tutta l'umanità), che la sua organizzazione umanitaria muove capitali di dubbia provenienza e via dicendo. Così com'era arrivato, Sai Baba è scomparso dal mio interesse nel giro di poco tempo. Senza far danni, considerando il fatto che molti dei suoi fans hanno invece attraversato l'inferno per uscire dalla sua influenza. Dopo l'esperienza induista ho scelto la cosa più logica e razionale: passare all'essere agnostico (e quindi ricercatore di un dio) al più naturale essere ateo (non credo e nemmeno cerco). Sicuramente mi sarebbe piaciuto aver conferma che quel guru indiano era una divinità, anzichè un ciarlatano.

giovedì, settembre 13, 2007

Dopo il V-Day

«Beppe Grillo è la punta di un iceberg, di una protesta che monta e da cui rischiamo di essere travolti. Quindi, dobbiamo agire in anticipo: aggredire la cattiva politica dei privilegi e degli sprechi con un risposta netta, senza eccessive prudenze. Dobbiamo incarnare la buona politica».

Così oggi dice Fini. Giusta considerazione. Ma non voi, Gianfranco. Non più voi. Dovrebbero farlo altri. Voi avete dato (poco) e preso (molto). Ora fatevi da parte. Sul serio. Via! La buona politica la devono incarnare altre persone, perchè voi non siete più credibili. Perchè, quando parlate di futuro, parlate sempre come se doveste esserci anche tra dieci anni? Perchè non riuscite a pensare anche al fatto di non partecipare più alla vita politica, di non essere più ministri o parlamentari o segretari o presidenti?

P.S. - Non ho parlato del V-Day finora per un senso di colpa: dopo avervi aderito spiritualmente, ho mancato l'appuntamento di Bologna. C'ero col cuore e con la mente, ma non c'ero di persona, per via del fatto che stavo rientrando dalle ferie.

Non ho parlato del V-Day finora e non lo farò nemmeno adesso perchè debbo ancora metabolizzare le cose, devo fare chiarezza, devo capire se chi come me l'ha sostenuto fa veramente tutta questa demagogia e qualunquismo, devo capire se le reazioni che ho visto hanno qualche fondamento, devo digerire un articolo di Eugenio Scalfari di ieri che sembrava scritto da qualcun altro.

Per me il V-Day è stata una benedizione, un bel momento democratico. Ma voglio capire anche chi lo ha criticato. Certo di una cosa: al di là dei punti fragili delle proposte e delle parole di Grillo, la Casta dovrebbe capire che moltissimi italiani si sono veramente rotti le palle.

Esco dal "Distretto"

Dopo sei anni, ora ne ho abbastanza. Ho sempre seguito la fiction "Distretto di polizia" perchè, tra le produzioni italiane, è stata quella che ho trovato meglio realizzata e sicuramente più coinvolgente. Ma ora ho deciso di non vedere "Distretto di polizia 7". Sono infatti stufo di un prodotto che, anno dopo anno, è diventato sempre di più uno standard, limitandosi a produrre trame sempre più simili e scontate: il minimo sindacale per sopravvivere grazie a milioni di affezionati.
Ottime le prime due stagioni, quelle con Isabella Ferrari nei panni del commissario Scalise; buone la terza e la quarta con Claudia Pandolfi alias Giulia Corsi.
Poi, qualcosa cambia con la quinta stagione: ci sono segni di stanchezza, vengono introdotti degli atroci siparietti comici ad opera dei quattro personaggi minori (Parmesan, Ingargiola, Guerra e Lombardi) e la vicenda si sfilaccia.
La sesta serie vede uscire di scena Ricky Memphis a seguito della morte (?) del suo personaggio, Mauro Belli. Al termine della stagione se ne va anche il commissario Roberto Ardenzi (Giorgio Tirabassi).
Con l'uscita di Tirabassi e Memphis, le due colonne portanti, "Distretto di polizia" è praticamente finito. A parte i quattro mattacchioni, del cast iniziale è rimasto solo Simone Corrente (Luca Benvenuto), un personaggio mai definito in maniera netta e quindi assolutamente debole. Gli arrivi di Enrico Silvestrin e di Francesca Inaudi l'anno scorso e di Max Giusti e Massimo Dapporto quest'anno hanno completato il quadro: il cast principale è praticamente tutto nuovo e non sembra più il "vecchio" serial. Difficile appassionarsi a queste nuove vicende, a fronte di un gruppo di personaggi che non sono più quelli che conoscevamo. Quindi perchè continuare a vederlo?
Non so se sarò l'unico a mollare "Distretto di Polizia" quest'anno, ma credo di no. Credo che gli ascolti della settima edizione, ottimi all'esordio, rischino di precipitare molto presto. A testimonianza che nulla può durare in eterno, specie se si trasforma in qualcosa di quasi irriconoscibile.

mercoledì, settembre 12, 2007

Al buio e al gelo


Non ci trovate qualcosa di poetico nelle dichiarazioni di Fulvio Conti, l'a.d. di Enel? La prospettiva di un inverno freddissimo da trascorrere senza luce e riscaldamento rimanda a tempi remoti, ad un'Italia di coperte sfilacciate, borse dell'acqua calda, calzettoni e mozziconi di candela. Un'Italia senza televisione nè radio, con poca legna da ardere per alleviare i geloni che inevitabilmente il ghiaccio provoca. Veramente evocative, quelle parole. In sostanza, l'aver consumato troppo e l'aver ormai il vizio dell'aria condizionata d'estate ci ha prosciugato le riserve. Abbiamo poco gas e dipendiamo troppo da Russia e Algeria per il nostro fabbisogno. Quindi, il rischio di black-out mai come quest'anno è presente.
Unica speranza? Che l'inverno sia mite, mitissimo anzi caldo. Magari non troppo caldo perchè poi bisognerebbe accendere il condizionatore a Gennaio e torneremmo punto e a capo. Ma caldo si, tipo quello scorso. Vuoi vedere che il global warming poi ci torna utile? Che vitaccia, questo nuovo secolo! Oltre che tra Bush e Osama e tra Ruini e la ragione ci dobbiamo barcamenare anche tra Fulvio Conti e Al Gore.

martedì, settembre 11, 2007

Sei anni dopo


Sei anni fa ero appena rientrato dalle ferie a Pantelleria. Il Lunedì 10 ero rimasto a casa per fare "decompressione" prima di tornare in ufficio. Poi, il giorno dopo, un martedì, ritorno in ufficio. Leggo le e-mail, mi occupo di una piccola cosa rimasta sospesa e vado a pranzo. Poco più tardi, un collega mi fa: "Vai a vedere il sito di Repubblica. Sta andando a fuoco un grattacielo a New York". Pochi minuti dopo, la rete inizia a rallentare, fino a bloccarsi del tutto. Tutti i siti di news sono al collasso. Arrivano poche notizie, ma si percepisce che sta accadendo qualcosa di colossale, di pazzesco, di inconcepibile. Le Twin Towers sono state colpite da due aerei dirottati e il Pentagono è in fiamme. Sono ore concitate e nessuno lavora più.
Non ricordo chi scrisse che tutti avremmo ricordato che cosa stavamo facendo quel giorno quando arrivò la notizia. Ma era una sacrosanta verità. L'11 Settembre 2001 è stato uno di quei giorni che rimangono scolpiti nella memoria.
Sei anni dopo, quella ferita non solo non si è rimarginata ma è stata portatrice di nuove brutture, di nuove sofferenze.
Mentana, giorni fa, dibatteva nel suo Matrix le due teorie, quella della verità ufficiale e quella del complotto governativo. Personalmente ho sempre nutrito molti dubbi sulla versione istituzionale sugli attentati che hanno distrutto il WTC e sconvolto le presunzioni di invulnerabilità degli americani. Ma non mi sento nemmeno di sottoscrivere tutte le teorie da thriller che si sono sprecate in questi anni. Credo che tutta la verità su quello che accadde in quelle ore non la sapremo mai e che, forse, la leggeranno i nostri pronipoti sui libri di storia. Ma di una cosa sono sicuro: l'immagine di quei due grattacieli che bruciano in un banale martedì di fine estate resteranno, per chi le ha viste in diretta in tutto il globo, il simbolo dirompente di un secolo partito col piede sbagliato.

lunedì, settembre 10, 2007

Sabani e Pavarotti



Ciao, Gigi



Addio, Maestro


Si riprende

"Le ferie dovrebbero essere abolite perchè ti danno la possibilità di riappropriarti per un periodo di tutta quella libertà che perdi nel resto dell'anno, inghiottito come sei dalla macchina ben oliata chiamata vita quotidiana".
Con questo pensierino dovuto (chi non soffre lo stress da rientro?), oggi comincia il mio nuovo anno di lavoro.
Le ferie sono state serene, anche se il meteo non mi ha dato una grossa mano (mai visto tante nuvole in Sardegna come quest'anno). "Le ferie dovrebbero essere abolite perchè ti danno la possibilità di riappropriarti per un periodo di tutta quella libertà che perdi nel resto dell'anno, inghiottito come sei dalla macchina ben oliata chiamata vita quotidiana".
Con questo pensierino dovuto (chi non soffre lo stress da rientro?) oggi comincia il mio nuovo anno di lavoro.
Le ferie sono state serene, anche se il meteo non mi ha dato una grossa mano (mai visto tante nuvole in Sardegna come quest'anno). Pure per me l'estate si chiude e, come tutti, mi appresto a vivere quella solita routine che solo di tanto in tanto ci è concesso di spezzare. Il mio primo buon proposito è di tornare rapidamente al numero standard di sigarette fumate al dì, visto che con l'ozio delle ultime settimane ho raggiunto le venti e non va bene. Insomma... si ricomincia e si riprende anche con il blog, naturalmente. Devo dire che ne ho sentita la mancanza e che, se non avessi rotto il cellulare di recente, avrei postato anche dal mare.

domenica, settembre 09, 2007

Wendyyyy??? Sono tornaatooooo!!!


Sono finite le ferie anche per me. Sono appena tornato a casa... e per ora è tutto.