sabato, giugno 30, 2007

Spiaggia


Sono nato e cresciuto in un posto di mare. Dato il fatto che sono oriundo, anche il posto dove vado a passare le vacanze e dove è nato mio padre è un posto di mare.
Sarà per questo che non mi piace andare in spiaggia. Ne ho vissuta troppa per vent'anni della mia vita per averne desiderio di questi tempi. Della spiaggia non sopporto i riti, le folla, la gente che gioca a pallone, le radioline ad alto volume e tante altre cose. Cerco di evitarla come la peste. L'unica cosa che amo è quando la spiaggia è deserta e ci si può andare nelle belle giornate fuori stagione. E amo fare il bagno, nuotare e godermi tutto questo da solo.
Ma la spiaggia di questi tempi, no. Per carità, risparmiatemela.

Dentro i Venice Music Awards


La mia avventura al Venice Music Awards 2007 è iniziata, dopo una visita al PalaGalileo il giorno prima, con la conferenza stampa alle 12.30 del 27/6 presso il Casinò di Venezia, nel palazzo di Ca' Vendramin-Calergi.
Presente anche il sindaco Massimo Cacciari (protagonista di un diverbio con una giornalista), gli organizzatori (tra cui Elio Cipri, il direttore artistico) hanno illustrato la seconda edizione dello spettacolo musicale. Durante il buffet ho intervistato i due conduttori (Francesco Facchinetti e Gaia De Laurentiis) e la simpatica Manuela Aureli.
Da lì, in vaporetto da San Marcuola (linea 82) sono andato di corsa al Lido per le prove generali. Ed è andata meglio di quanto pensassi: a differenza dell'anno scorso, quando per colpa del caldo terribile molti cantanti hanno disertato le prove, stavolta invece quasi tutti sono arrivati, naturalmente scaglionati.

Ecco una cronaca dei fatti:

ore 13.00 - Intervisto Francesco Facchinetti, che mi racconta le emozioni della sua prima volta come presentatore.
ore 13.15 - Mi diverto ad intervistare Manuela Aureli, che è simpaticissima e autoironica.
ore 13.20 - Mi scatto le foto con tre dei quattro maestri che fanno parte della giuria: Fio Zanotti, Peppe Vessicchio e Renato Serio.
ore 13.30 - Intervisto Gaia De Laurentiis che ha con sè la bellissima figlia di tre anni e mezzo. Mi confessa di adorare Irene Grandi e di non vedere l'ora di conoscerla.
ore 13.50 - Faccio uno spuntino al buffet e parto per il Lido
ore 15.00 - Arrivo al PalaGalileo.
ore 15.10 - Intervisto Al Bano, unico presente al momento. Il leone di Cellino rimarrà inossidabilmente dentro il PalaGalileo sino a tarda sera.
ore 15.15 - Prova Irene Grandi. Quando finisce, tento di intervistarla dopo il rito della foto ma il manager non me lo permette. Dice che hanno un impegno altrove e, infatti, la Grandi se ne va e riapparirà solo per lo spettacolo, deludendo un sacco di persone che giungono poco dopo. Sono stato uno dei pochi a vederla alla prove.
ore 15.50 - Dentro il PalaGalileo c'è Amedeo Minghi e la sua gentilissima manager mi concede di intervistarlo. Sono molto felice di parlare con il Maestro, come ama essere chiamato.
ore 16.00 - Arrivano i giovani: Senit, Irene Fornaciari e L'Aura.
ore 16.30 - Arriva Marco Masini senza Tozzi, che è malato. A Marco dico che sono 17 anni che lo vedo (dal Festivalbar del 1990) e gli faccio i complimenti per "L'uomo volante", canzone che mi è molto cara.
ore 17.00 - Arriva Nate James. Faccio una foto con lui.
ore 17.20 - Senit è simpaticissima, intelligente e piena di grinta. La devo intervistare due volte perchè la prima non è uscita. Ridiamo del fatto di replicare le domande.
ore 17.30 - C'è Simone Cristicchi. L'ho intervistato l'anno scorso e ne approfitto per fargli i complimenti per la vittoria a Sanremo. Mi aveva parlato proprio un anno fa dei suoi progetti di teatro-canzone e della tema dei manicomi. E' un piacere rivederlo.
ore 17.40 - Intervisto la talentuosa L'Aura. Mentre parlo con lei, arriva un acquazzone con lampi e tuoni.
ore 17.45 - Prova Jarabe De Palo. Deve ripetere un sacco di volte perchè non ricorda le parole. Poi faccio una foto con lui ma di intervista non se ne parla: non conosco la lingua.
ore 18.00 - Luca Carboni sta fumando seduto in platea. Lo saluto, mi siedo vicino e faccio quattro chiacchiere con lui. Si ricorda che ci siamo visti in passato. Parliamo del suo album e del fatto che canteranno tutti in playback per motivi tecnici.
ore 18.20 - Assisto alle prove di Cristicchi.
ore 18.30 - Provano gli Avion Travel. Dopo mi faccio una foto con loro. Gli chiedo di assumermi come co.co.co. per fare il componente di riserva.
ore 18.50 - Prova Federico Zampaglione dei Tiromancino. Foto con lui, appena finisce.
ore 19.00 - Ci sono Beppe Fiorello e Silvia Salemi per ritirare il premio legato al video "Il mutevole abitante del mio solito involucro".
ore 19.10 - Intervisto Luca Carboni. Parliamo dei 20 anni dal disco che gli ha dato la grande notorietà (quello omonimo che conteneva "Silvia lo sai").
ore 19.20 - Foto con Salemi e Beppe Fiorello. Scopro che sia a loro che ad altri (ad es. Zampaglione) hanno smarrito le valige in aeroporto. Silvia dovrà fare acquisti al Lido.
ore 19.25 - Gli Stadio finiscono di provare e faccio la foto con Gaetano Curreri.
ore 19.30 - Mario Biondi è l'ultimo a provare. Le prove terminano e tutti noi accreditati siamo costretti ad andarcene. Comincia ad arrivare il pubblico della serata.In sala arriveranno non molti giovani e c'è da chiedersi perchè. Una politica di distribuzione degli inviti dovrebbe favorire loro, al fine di alimentare l'interesse per questo spettacolo.
ore 20.10 - Vado a mangiare. Nello stesso locale ci sono anche Senit e L'Aura. Per strada incrocio gli Zero Assoluto, che hanno bucato le prove.
ore 21.30 - Si torna al PalaGalileo per vedere la registrazione con il pubblico. Sono stanco e quindi esco spesso. Mi diverto a vedere i cantanti fuori che attendono di salire sul palco. Riecco Irene Grandi, che parla con Cristicchi. Scopro che ha già cantato: non ero ancora tornato dalla cena. Hanno cominciato la registrazione alle 21.20.
ore 22.40 - Si vede Paolo Meneguzzi, l'altro artista che ha saltato le prove. Vicino all'uscita c'è un simpatico gruppo di ragazzi napoletani che intona i successi di ogni cantante che passa.
ore 22.50 - Dopo aver atteso una buona mezz'ora, becco all'uscita Masini. Gli dico che conto di rivederci tra 17 anni. Lui dice scherzando che, pur di essere vivi, va benissimo anche tra 17 anni.
ore 23.30 - riparto dal Lido per casa. Sono stanchissimo ma galvanizzato da questa cosa.

Questo è quanto. Grande giornata.

venerdì, giugno 29, 2007

Walter il mago


L'esperienza al Venice Music Awards 2007 è stata FA-VO-LO-SA! Mi sono divertito come un ragazzino e sono riuscito a fare molte cose. Sto preparando un lungo post per raccontare tutta la faccenda.
Nel frattempo, pubblico questo giusto per dire che sono ancora in vita, anche se una serie di impegni mi hanno tenuto lontano.
Vorrei parlare del nuovo salvatore della Patria, del deus-ex-machina del Partito Democratico: Walter Veltoni.
Lo stimo, naturalmente. E' la persona giusta, per chi crede ancora nel progetto di fusione Ds-Margherita. Ma sarà leader di cosa? Di tutta una classe poltica bollita?
Se Veltroni vuol fare sul serio, dovrebbe fare un repulisti. E, soprattutto, un grande programma in grado di dare veramente una svolta al Paese. Ma sarà possibile? Non è che pure lui finirà per essere solo la faccia pulita di una politica marcia? Per questo sono scettico, molto scettico.
Preferirei che Walter Veltroni si prodigasse per convincere tutti i suoi colleghi a farsi da parte e poi unirsi a loro nel ritiro. Una faccia nuova. Serve una faccia veramente nuova. Se dietro Rutelli nel 2001, dietro Prodi nel 2006 e dietro Veltroni oggi c'è sempre la solita storia, tanto vale chiudere bottega.

P.S. - Walter il mago era una canzone di Ligabue, dal suo terzo album

Con i suoi scarsi segreti
Walter il mago si presenterà di nuovo qua
ci fingeremo stupiti
che non ci costa niente farlo sentire una star
con i suoi abra cadabra-cadabra abra
quanti bambini ha stupito
e ora i bambini sono più vecchi di lui
nemmeno un trucco è cambiato che
che se il mondo cambia
qualche mondo non cambia mai

mercoledì, giugno 27, 2007

Riferirò

Oggi sarò tutto il dì al Venice Music Award. Spero di fare un buon lavoro. Riferirò.

martedì, giugno 26, 2007

Venice Music Awards 2007


Ho l'accredito per andare alla seconda edizione del Venice Music Awards. C'ero già stato l'anno scorso, quando veniva inaugurata questa manifestazione che si tiene al PalaGalileo del Lido, vicino al Palazzo del Cinema. Non ne ho riferito nel blog, l'anno scorso. Ma mi sono molto divertito: sono andato a trovare in camerino Pago e Simone Cristicchi, poi Mango. Ho avuto l'onore di parlare con Gino Paoli, con Massimo Ranieri e via dicendo.

Quest'anno mi preparo ad una nuova missione, della quale, stavolta, voglio riferire.
Credo che metterò anche delle foto on-line.
Ecco il menu:

Mercoledì 27 giugno al Palagalileo (Palazzo del Cinema) – Lido di Venezia
Verrà trasmesso il 30 giugno su RaiDue dalle 21.10.
CONDUTTORI: GAIA DE LAURENTIIS e FRANCESCO FACCHINETTI

GIURIA: ADRIANO PENNINO, RENATO SERIO, PEPPE VESSICCHIO e FIO ZANOTTI
DIREZIONE ARTISTICA: ELIO CIPRI
I premiati:

Premio Miglior Artista FEDERICO ZAMPAGLIONE dei TIROMANCINO
Premio The Voice MARIO BIONDI
Premio Miglior Cantante Femminile IRENE GRANDI
Premio Miglior Gruppo STADIO
Premio per L’Originalità del Progetto Discografico TOZZI - MASINI
Premio Miglior Video LUCA CARBONI
Premio Rivelazione ZERO ASSOLUTO
Premio alla Carriera AMEDEO MINGHI
Premio alla Carriera AL BANO
Premio Progetto di Qualità AVION TRAVEL
Premio TV Sorrisi e Canzoni SIMONE CRISTICCHI
Premio RTL PAOLO MENEGUZZI
Premio Regia Video: BEPPE FIORELLO
Premio Speciale per L’Orgoglio italiano nel Mondo: ENNIO MORRICONE (se lo incontro, svengo)
ospiti internazionali: NATE JAMES e JARABE DE PALO

vetrina giovani: L’AURA, IRENE FORNACIARI E SENIT
interventi comici di MANUELA AURELI e FRANCESCO PAOLANTONI

Sarà un lavoro tosto correre qui e là per beccare gli artisti e strappare qualche intervista.
Ma è una cosa che mi piace da morire. Vivrei solo di queste cose.

La razionalità ci imbriglia

La razionalità ci imbriglia. Bisognerebbe seguire molto di più il cuore, l'istinto, la voce dell'anima che, ne sono certo, inviano sempre i segnali di quello che vogliamo veramente essere.
Faccio un esempio che, ovviamente, mi riguarda. Sono insoddisfatto del mio lavoro e non vedo prospettive che possano migliorare la mia vita. Ho già espresso il mio disgusto per lo stato dell'informatica in Italia e continuo a pensare di essere in viaggio su un binario morto. Questo binario, del resto, l'ho imboccato per tutta un serie di circostanze che non sono poi così strane: in sostanza, ho seguito la via "canonica" della vita. Studiare, trovarmi un lavoro, sposarmi e fare una figlia. Canonico, no? C'è quel discorso di un personaggio (Boris) del film "RadioFreccia" di Ligabue che dice proprio questo. La vita dell'uomo comune, ecco cos'ho.
Ed eccomi insoddisfatto e, ahimè, torturato quotidianamente da circa quattro ore di viaggio per andare e tornare da un lavoro che mi nausea.
La razionalità ci imbriglia, dicevo. Affermazioni come: "migliorerà", "ho una famiglia a cui pensare", "non posso permettermi colpi di testa", "ho un lavoro ed è già una fortuna di questi tempi" e via dicendo altro non sono che briglie mentali, pesi che mi tengono ancorato a terra. Razionalità, appunto.
Seguire l'istinto, il cuore: vorrei avere il coraggio di farlo. Fottermene dei limiti imposti dalla mia ragione e volare via. Dare una chance alla follia, mollare tutto, resettare, cominciare da capo. Ognuno dovrebbe avere la possibilità di fare qualcosa di illogico, irrazionale, pazzesco. Qualcosa che fa scuotere la testa agli altri. Finora ho sempre fatto scelte consapevoli che, complessivamente, tutti quelli che mi stanno attorno hanno approvato, in primis i miei vecchi. Ma ho costruito la mia vita o quello che gli altri si aspettavano da me? Bella domanda.
Dov'è quel ragazzino che sognava? Morto o in animazione sospesa?
Pensa che bel colpo di teatro sarebbe stupirli tutti, lasciarli senza parole di fronte all'imprevedibile. Seguendo l'anima. Boicottando la logica.

lunedì, giugno 25, 2007

Non compro più fumetti


Con gli anni ho ridotto radicalmente il numero di fumetti che acquisto, un po' per noia e un po' per motivi di spazio. Ma non mi sarei mai aspettato di ridurli praticamente a zero, questi acquisti. Eppure, pian piano, ho smesso di comprare fumetti. Ecco l'elenco di quello che compravo e non prendo più:

Martin Mystère - negli anni ha perso smalto, è divenuto ripetitivo e inconcludente. Insopportabile. Da quando è bimestrale ho smesso.
Dylan Dog - brillante per qualche anno. Poi si è autocensurato, ha perso l'effetto novità ed è ora una produzone seriale senza gloria. Smesso da anni.
Mister No - era in crisi da troppo tempo e lo compravo solo per affetto. Ha chiuso e quindi ho smesso per sua morte naturale.
Magico Vento - molto bello. Ho cercato per molte volte di iniziare seriamente la collezione comprando un po' di arretrati. Ma dovrei impazzire per recuperare troppo pregresso. Rinunciato.
Julia - superato il nr.100 ho semplicemente dimenticato di comprarlo e di conseguenza ho smesso anche questa serie. Potrei ripensarci.
Nathan Never - era partito con grandi idee. E' divenuto orribile, con sceneggiature inconsistenti. La più grande delusione di carta. L'ho smesso per nausea.
Rat-Man - mi ha stufato. Geniale ma meno che agli inizi. Smesso.
X-Men - troppo complesso seguire la serie, visto il numero di intrecci con varie testate X. Comunque non era tra i miei acquisti fissi. Smesso.
Fantastici Quattro - non mi piace più come un tempo, ma continuo a comprarlo.

Insomma, come vedete i fumetti si sono allontanati dalla mia vita. Ora riesco a leggere qualche libro in più. Per oltre trent'anni ho collezionato e speso patrimoni per gli eroi di carta. Ogni cosa, però, è destinata a terminare. Con i fumetti è andata così.


venerdì, giugno 22, 2007

I giochi sono fatti

Dopo l'allarme del Presidente Napolitano e il si di Veltroni a candidarsi leader del nascente Partito Democratico i giochi sono fatti: Prodi deve cadere, vittima di una legislatura che non gli ha dato respiro e di un impopolarità che considero ancora inspiegabile. I fischi che riceve ovunque sono sintomo del malessere del Paese, anche se ancora non riesco a razionalizzare il motivo di questa caduta di consensi: Berlusconi ha fatto molto peggio, nel primo anno del suo esecutivo, concentrandosi soprattutto sui suoi interessi, eppure adesso sembra di nuovo il salvatore della Patria.
Prodi deve cadere perchè hanno tutti voglia di elezioni, specie la sua maggioranza, che deve mettere alla prova delle urne il PD e Sinistra Democratica, il movimento di Fabio Mussi. Come? E' tutto pronto: basta un "incidentino" al Senato, la mancanza di voti pilotata da qualche "dissidente" e il Professore va a casa. Quindi, subito dopo, con il placet del Quirinale, si fa un governo di transizione con due priorità: riforma delle pensioni (e ti pareva!) e legge elettorale (così garantiamo a Silvio di governare come un re altri cinque anni).
Ovvio che tutte le cose del programma di 281 pagine dell'Unione, tra le quali il conflitto di interesse e la riforma televisiva, finiscono nel cesso.
Finito il governo istituzionale, si va al voto nella primavera del 2008, dopo una prevedibile nuova campagna elettorale logorante incentrata su Silvio e Walter. Alè, i giochi sono fatti.
A seguito di questo, vedendo ormai le alchimie dei partiti rimanere vive e vegete, mi iscrivo virtualmente al V-Day, il Vaffanculo Day di Beppe Grillo. E' l'unica cosa sensata da fare.

Monty, the leader


Per Monty, da imparare a memoria:

A partire dal 2008 il risparmio medio per una singola impresa derivante dal taglio del cuneo fiscale introdutto dalla Finanziaria 2007 sarà del 26,7%. È la stima del Centro Studi Confindustria che ha dedicato un capitolo all’Irap e agli effetti della deduzione alla sua base imponibile. Il risparmio aggregato, sempre secondo la simulazione degli esperti di Confindustria, sarebbe del 22,6%.

Abbiamo un nuovo leader virtuale, Luca Cordero di Montezemolo.
Quello che, con i suoi modi aristocratici, ieri ha strigliato un po' tutti.

"C'è una classe di governo che ha come mestiere creare problemi agli imprenditori" (davvero? E il taglio del cuneo fiscale, mi dica, quanto farà risparmiare? Questo governo ha il terrore degli imprenditori e sta sicuramente trattando peggio i lavoratori. Ha presente la Legge Biagi? Non la toccano. Vi va di lusso)
"Il sindacato rischia di diventare espressione della pubblica amministrazione, dei pensionati e anche di qualche fannullone" (questo è vero, caro Monty. E' una delle scemenze croniche del sindacato.)
"Se la ripresa c'è stata questa dipende fondamentalmente, se non esclusivamente dalle imprese, eppure il paese fa fatica a fare il tifo per le imprese. C'è un'inaccettabile cultura anti industriale" (ma davvero? Quando avevate il governo amico, stavamo sprofondando. Siete sicuri che sia tutto merito dalle imprese? La cultura anti industriale forse è posseduta anche da parecchi di voi, che vogliono solo far soldi, trattare i lavoratori come schiavi ed evadere il più possibile)
"In Italia serve un'opposizione che faccia meno propaganda e abbia un progetto politico. A noi non piace vedere show come quelli delle forze politiche che invadono i banchi del Governo" (vero)
"Le tasse diminuiscono a tre condizioni, la prima è che le paghino tutti, perchè chi non le paga fa concorrenza sleale. La seconda è non pensare a recuperare l'evasione facendo accertamenti solo a quelli che le pagano. La terza, infine, è non fare una politica economica solo con le entrate senza tagliare mai la spesa pubblica. In Italia ci sono 18.000 membri di cda di società pubbliche. Tagliando la loro spesa si potrebbe reperire denaro per investimenti" (parole sante, Monty. Solo che, per tagli alla spesa pubblica mi pare intendiate sempre e solo castigare i lavoratori)
"Per quanto riguarda le pensioni, noi diciamo con chiarezza due cose. La prima è che la riforma Dini e la riforma Maroni consentono di raggiungere obiettivi di stabilitá finanziaria del sistema che non possono essere messi in discussione" (e ti pareva! L'Inps è in attivo, Monty. Smettetela di fare propaganda).

Certo che è incredibile! Sembra proprio che gli imprenditori siano i santi e i lavoratori i demoni. Cribbio, ma che accidenti volete? Avete da sempre ottenuto aiuti di stato (Fiat) che non avete mai reso! Molti di voi sono affetti da egoismo e provincialismo. Lungimiranza zero, bravi solo a protestare e a chiedere sgravi e flessibilità. Il tutto senza impegnarvi in nulla.
Per non parlare di Confcommercio, che come Confindustria non fa altro che sbraitare ma è complice della più grande rapina italiana: la gestione dell'euro. Ha mai fatto un mea culpa?

Maledizione, io non sono un comunista! Non mangio Marx alla mattina! Eppure, certi discorsi mi fanno talmente rabbia che a momenti mi piazzo la falce e il martello sulla maglietta.

giovedì, giugno 21, 2007

Under my umbrella


Ho un nuovo tormentone in testa: è Rihanna ft. Jay Z con Umbrella.
Sarà anche musica da sbarbini, ma mi fa impazzire!

When the sun shine We'll shine together
Told you i'll be here forever
Said I'll always be your friend
Took an oath I'ma stick it out till the end
Now that it's raining more then ever
Know that we'll still have eachother
You can stand under my umbrella
You can stand under my umbrella (Ella ella eh eh eh)
Under my umbrella (ella ella eh eh eh)
Under my umbrella (ella ella eh eh eh)
Under my umbrella (ella ella eh eh eh eh eh eh)

mercoledì, giugno 20, 2007

Il caldo nei Tg

Cari giornalisti dei Tg nazionali, chiariamolo una buona volta: durante il mese di Giugno, in particolar modo ora che siamo in estate, è normale che faccia caldo. E' normale che si raggiungano i 30° centigradi nelle ore centrali della giornata. NORMALE. Ficcatevelo in quella maledetta testaccia e piantatela di riempire le edizioni con servizi fotocopia dove sembra sia sceso un Ufo appena la temperatura aumenta. Che temperatura dovrebbe esserci, secondo voi? Dovrebbe esserci la neve (quella si sarebbe una notizia!)? Dovrebbero esserci 15 gradi? 21? 8? Ditelo, dannazione! Ditelo che temperatura dovrebbe esserci per farvi smettere con questa tiritera che si ripropone ogni anno.
Il fatto è che, come succede quando si incontra uno sconosciuto alla fermata del tram, quando non si sa che accidenti dire o si tace o si parla del tempo. E, dal momento che il telegiornale va comunque riempito per l'intera durata, ecco che parlate del tempo. Potreste inventarvi qualsiasi altra cosa ma continuate a dire sbigottiti che c'è caldo, a dispetto che è estate e che qualsiasi persona di buon senso sappia che estate = caldo. Come ha funzionato il mondo prima di questa moda? Come si è riprodotta l'umanità senza i fottuti consigli degli esperti che sono la fiera della banalità, tipo "vestitevi leggeri"?
Sogno da anni un telegiornale siffatto: sigla di apertura, conduttore che dice: "Buonasera. Oggi non è successo un cazzo, pertanto vi salutiamo e diamo la linea a un documentario sulla meccanica quantistica. Arrivederci" e sigla finale.
Questi servizi nei tg, questi si che mi fanno un gran caldo...

Buonasera, son xxx di yyy ...


Praticamente ogni sera, intorno alle 20, mi chiamano a casa dei gentilissimi ragazzi/e che lavorano ai call-center di varie aziende. Il numero chiamante è sempre soppresso mentre il mio, naturalmente, è a loro chiarissimo.
"Buonasera, sono xxx di yyy..." e poi arriva la proposta, l'offerta impedibile. Quasi sempre si tratta di servizi telefonici e mi vien voglia di dire: "Accetto, purchè poi mi blindiate da altre chiamate come questa".
Cerco sempre di fare quattro chiacchiere e a volte lascio pure una porta aperta, chiedendo che mi richiamino nel futuro. So che dietro molte di quelle telefonate ci sono dei poveracci che fanno turni massacranti per pochi euro e che quindi meritano il mio rispetto.Ma, ahimè, queste telefonate (sempre più frequenti) che interrompono le mie cene non sono la cosa più piacevole che esista.
Mi chiedo come si collochi tutto questo rispetto la privacy e il diritto a non venir disturbato a casa propria con offerte che, quasi sempre, non interessano. Boh? E' un po' una domanda simile a quella che mi sono fatto quando hanno praticamente messo a tacere il sito delle Pagine Bianche per ragione di privacy, salvo poi attivare i costosissimi servizi telefonici tipo il 1288. La nostra privacy è un po' concettuale, più che effettiva. Sempre il denaro detta le regole, no?

martedì, giugno 19, 2007

Le parole di Max


Alcuni estratti dal lungo intervento di Massimo D'Alema a Ballarò riguardo la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche.

"Qui c'è un'aria irrespirabile e un clima piuttosto preoccupante". (certo. Anche prima, Max. Ed è preoccupante per voi, in primis).
"Rischiamo di pagare un prezzo molto alto come Paese. E c'è un clima di enorme confusione" (perchè tiri in ballo il Paese? Possibile che quando vi toccano sembra che tutto sia destinato alla fine?)
"E' del tutto normale che la politica si occupi di queste cose, accade in tutto il mondo che la classe dirigente politica e quella imprenditoriale facciano squadra per l'interesse del Paese" (non è proprio normale, Max. Ricordi Tangentopoli? Di interesse per il Paese pochino. Per alcuni molto).
"Le accuse nei miei confronti non hanno il minimo fondamento: è giusto che chi ha sbagliato paghi, ma io non ho commesso nulla" (vero, perchè lo ripeti spesso?)
"Facci sognare, una battuta che era chiaramente una presa in giro" (a questo ci credo, Max)
"La loro divulgazione (delle intercettazioni, ndr.) è dannosa per l'immagine della magistratura, non per la politica" (questa è una cazzata, Max)

Io non discuto il fatto che semplici telefonate non possano dimostrare un reato. Anzi, sono convinto della buona fede di questi colloqui. Non considero furbo che un uomo politico le faccia, ma lo accetto. Contesto invece il fatto che venga ritenuto mostruoso pubblicarle. Contesto che si voglia far passare la legge Mastella per mettere il bavaglio alle notizie. Contesto che, invece di dire "ho fatto una stronzata", si attacchi la magistratura e la libera informazione. Lo contesto, Max. La sinistra non può parlare come la destra. Non sta nè in cielo nè in terra.
Propongo di scambiare Max con un signore quale Bruno Tabacci.

Evasori cronici

Tornando sul discorso delle mie caramelle a +118%, leggo stamattina sul giornale che metà degli autonomi denuncia guadagni da fame. Si parla di redditi medi intorno ai 25 mila euro, ossia quanto mediamente guadagna un dipendente.
Inoltre, gli autonomi sono furibondi per gli studi di settore, che ritengono un'ingiustizia. Persino Montezemolo si è lamentato, definendo "scandalosa" l'evasione fiscale italiana.
"Non guardateci in tasca", sembra essere lo slogan di moltissimi lavoratori autonomi. E ingranano la marcia del loro Suv.
Questo paese non funzionerà mai finchè ci sarà una tale evasione annuale, pari a tre Finanziarie.
Non funzionerà mai finchè chi evade non sarà definito "brigante" anzichè "furbo". E' vero che la pressione fiscale è elevata e che viene la nausea quando, pagando le tasse, vedi gli sprechi del denaro pubblico che ingolfa le tasche di dirigenti statali inetti. Si dovrebbe fare un po' di pulizia per tutti. Ridurre gli sprechi, far pagare il fisco a tutti e quindi abbassare la pressione.
Ma è un gatto che si morda la coda. Siamo il paese degli evasori cronici. I prezzi raddoppiati e i loro guadagni ufficialmente fermi. Loro urlano perchè si sentono scippati e qualche ragione ce l'hanno, ma non tollero che li si giustifichi. Devono rendersi conto che ci sono delle regole e che anche loro devono rispettarle. Sono stufo di vedere milionari che pagano meno di me come retta dell'asilo nido.
O si fa una lotta all'evasione fiscale seria, o non andiamo da nessuna parte. Diamoci tutti una regolata. Se poi qualche autonomo si straccia le vesti, vada all'estero, a lavorare. Che poi si rende conto che lì, se fa il furbo, gli fanno un mazzo così.

lunedì, giugno 18, 2007

Il ritorno del cubo


Negli anni '70 è stato un mito. Ha fatto impazzire tutti. Ero alle elementari quando arrivò il cubo di Rubik. Anch'io ne comprai uno ed iniziai a cercare di risolverlo. Alla fine mi arresi ed imparai il metodo sistematico che un mio compagno di classe di nome Matteo aveva appreso a sua volta da suo fratello maggiore. Da quel momento mi dilettavo a fare dei figuroni risolvendo tutti i cubi di Rubik che mi capitavano a tiro. La moda passò, il mio cubo si ruppe e santa pace.Poi, improvvisamente, questo stano oggetto è riapparso nella mia vita, dopo aver visto lo splendido film di Muccino "La ricerca della felicità", dove il personaggio interpretato da Will Smith ha a che fare proprio con un cubo di Rubik.
L'altro giorno, da "MediaWold", ho scoperto che per ogni copia del dvd del film veniva regalato un cubo di Rubik nuovo di zecca, nell'edizione celebrativa. Ho comprato il dvd e non so se per il film (che trovo molto bello) o per avere di nuovo il cubo. Ma tant'è che ora ho il mio nuovo cubo di Rubik nella sua confezione dentro l'armadio. E penso che presto mi ci ritufferò.
Non ricordo assolutamente la soluzione, ma al giorno d'oggi in Rete se ne trovano una dozzina. Quindi, nel caso non ne venga più fuori, posso ricorrere a Google.Prima, però, voglio riprovarci.
Bentornato, Rubik!

Svoltare /4

Non dovrei essere qui. Qui a lavorare in quest'azienda, intendo. I miei piani per il 2007 erano decisamente diversi. Avrei dovuto essere socio di un'impresa assieme ad alcuni ex-colleghi. Invece, per tutta una serie di motivi, alla fine l'impresa l'hanno fatta loro ed io sono rimasto fuori dalla scena.
Sono tornato qui ma è come se, parallelamente, stessi vivendo una vita oltre questo posto di lavoro. Mi sembra di essere in un paradosso temporale: sono fisicamente seduto dove siedo da anni ma la storia mi voleva lontano. Come posso definirlo? Stato incoerente? Presente falsato? Destino sovrapposto?
E dire che volevo svoltare. Volevo cambiare. Che rivoltante sviluppo, direbbe Ben Grimm.
Interrompo questo schifo di attività di coding con il mio blog e con frequenti visite nei siti di ricerca di lavoro (Monster.it su tutti). Cerco altrove. E, contemporaneamente, sono nauseato al pensiero di dover ricominciare da un'altra parte.
Forse dovrei veramente mollare tutto. Buttarmi in un'attività diversa. Accidenti. Tornassi indietro, tornassi a vent'anni, rinuncerei ad ogni tipo di certezza (anche perchè spesso certezza significa morte morale) per darmi all'istinto. L'istinto mi avrebbe portato dietro un microfono, a far radio. Magari andava anche bene.
Non si dovrebbe mai rinunciare ai propri sogni. Bisognerebbe, anzi, mettere quelli davanti a tutto. Perchè è proprio rinunciando ai propri istinti che si vive una vita sfalsata. Bella fuori, tragica dentro. Una vita di plastica.

Istinto di conservazione

Istinto di conservazione. La nostra classe politica, mediocre all'inverosimile ed autoreferenziale, ora è messa in crisi dalle intercettazioni rese pubbliche e, poco dopo, dalle rivelazioni di Stefano Ricucci. Una bufera che trascina dentro un po' tutti, dipingendo un quadro desolante che vede persone strapagate, che dovrebbero occuparsi del nostro bene, invischiate in ambigue contrattazioni con il potere economico. Il rafforzamento del potere politico fa indubbiamente gola a questi signori e se per raggiungerlo è necessario dare il placet ad operazioni finanziarie spegiudicate, santa pazienza.Ora, beccàti con le dita dentro il vaso della marmellata, che fanno? Sottolineano che non c'è nulla di illegale, ed è vero. Ma si fermano lì: non si vergognano, non dicono che hanno fatto un figura misera e che quindi se ne andranno a casa. No. Anzi, attaccano: è una barbarie intercettarli. Ricucci delira.Secondo me c'è il fantasma del '92 che aleggia e questi si stanno pisciando sotto. E' possibile che queste cosucce siano solo il guscio e che dentro ci sia veramente molto schifo. Quindi eccoli subito a correre, che mica vogliono finire come Craxi.
Centrodestra e centrosinistra a braccetto per difendere il loro orticello, sempre più estraneo alla gente. Vogliono fare la legge sulle intercettazioni, perchè nessuno li spii più. E, udite udite, pure sulla giustizia sembra stiano trovando un accordo: separiamo le carriere e basta, così i magistrati non avranno più la forza per fare un altro '92. Il sogno di Berlusconi che si avvera grazie anche ai "comunisti".
Tutto questo è di una tristezza inaudita: l'istinto di conservazione di questa casta è al lavoro per permetterne la sopravvivenza. Perchè le cose rimangano così. Perchè, nonostante quanto sta succedendo, non hanno il fegato di farsi da parte. Vogliono essere per sempre protagonisti.
Alle prossime elezioni, dovremo essere rappresentati ancora da loro. Poi si discute ancora di antipolitica. No. Dobbiamo passare al nuovo modello: AntiQuestiPolitici.

venerdì, giugno 15, 2007

Tromba d'aria sul rock

Oggi pomeriggio a Mestre c'è stata una tromba d'aria. Ero lì, vicino al Parco San Giuliano dove si teneva l'Heineken Jammin' Festival e solo per una serie di circostanze non mi ci sono trovato in mezzo. La strada principale di uscita da Venezia, ossia il Ponte Della Libertà, che incrocia proprio San Giuliano, è rimasto bloccato per ore a causa di sei (o forse più) alberi finiti sulla carreggiata.
Insomma, un casino. Trenta feriti (di cui un paio in serie condizioni) per questo brutale capriccio del tempo. Salta l'intera manifestazione, compreso l'attesissimo concerto di Vasco Rossi che doveva tenersi domenica prossima. Da mesi si parlava dell'Heineken Jammin' Festival a Mestre ed è tutto finito, trascinato via dalla forza del vento e della grandine. Quattro minuti di paura.

A Romano

Tutti lo vogliono mandare a casa.
Elezioni, elezioni.
Avversari e amici, industriali e chiesa.
Elezioni, elezioni.
Vogliono che si tolga dalle balle.
Elezioni, elezioni.
Striscia il biscione alle sue spalle.
Elezioni, elezioni.
Lo accusano di aver fatto nulla.
Elezioni, elezioni.
Alchimie centriste, bambini nuovi in culla.
Elezioni, elezioni.
Risultati non si vedono, la gente urla.
Elezioni, elezioni.
Intercettare è un crimine, le lobby fanno burla.
Elezioni, elezioni.
 
Romano, non mollare. Insisti ancora. Incazzati.
Se molli, sei finito. Allora, muoia Sansone e
tutti i filistei. Trascina il sistema con te.
Non dargli la legge elettorale.
E' tutto un trappolone.
Vai avanti. Adagio adagio, come dici tu. Ma a muso duro.

Filosofia spicciola - atto I°


Siamo meno che microbi. Pensiamo di essere il centro dell'Universo e invece, per il cosmo, siamo un granello di polvere. Sostengo da tempo che potremmo essere un atomo di un insignificante pidocchio sulla testa di qualche essere enorme. Esiste un racconto di Russell, sul tema.
Qual è il bello di tutto questo? Non sapremo MAI cosa siamo veramente! Nemmeno con il più potente telescopio o tra un milione di anni. MAI. Può forse un microbo rendersi conto dell'esistenza di una montagna? O di una stella? Per quanto possa evolversi, il microbo non saprà mai della montagna. Noi non sapremo mai cosa siamo davvero e quanto sono misere, probabilmente, tutte le nostre conquiste, la nostra scienza, la nostra cultura se paragonate al grande mistero, al grande respiro dell'immensità. E' questa impotenza a capire che, drammaticamente, ci rende piccoli. Siamo solo costretti a dibatterci con i segni quotidiani del nostro limite.

giovedì, giugno 14, 2007

Comprami, io sono in vendita

Oggi sono andato ad un colloquio di lavoro. Dopo solo dieci minuti, la persona che seleziona il personale mi ha dato il benservito: cercano un tecnico che lavori su AS400 ed RPG mentre il mio skill è troppo orientato al mondo Windows e a linguaggi come C/C++ o Java. Quindi, da loro, dovrei iniziare da zero ad apprendere delle cose che non conosco.
Ho stretto la mano e me ne sono andato, apprezzando la franchezza. Io stesso non riuscirei a mettermi in testa di lavorare su mainframe. Sono troppo Windows-like per tornare alle origini.
Mi sono solo chiesto: perchè diavolo mi hanno chiamato se, già dal mio curriculum, era palese che non avevo mai lavorato negli ambienti che servono a loro?
Però è valsa la pena di esserci andato per un motivo: amichevolmente, il tipo mi ha detto che, con il mio curriculum potrei avere uno stipendio molto più alto di quello che percepisco dove sono. In pratica, mi detto di svegliarmi: sono vendibile ad un miglior prezzo. Magari come consulente.
Questo mi ha inorgoglito e me ne sono tornato a casa contento. Continuo a pensare che l'informatica non paghi e che dovrei far altro ma finchè non capisco cosa posso continuare a cercare di vendermi altrove. Mi metto all'asta. Puah!
"Comprami, io sono in vendita e non mi credere irraggiungibile" (da "Comprami" - Viola Valentino, 1979).

mercoledì, giugno 13, 2007

L'Inps è in attivo

Sarebbe tempo che ci informassimo tutti.
Sarebbe tempo che ci dicessero la verità.
Sarebbe tempo che la piantassero di mangiare alle nostre spalle.
Da anni ci raccontano la panzana che il sistema pensionistico non è sostenibile. Hanno fatto la riforma Dini, poi quella di Maroni con il suo "scalone". Per far fare affari alle assicurazioni si sono inventati le pensioni private. Di fatto ci stanno scippando il Tfr.
Sono tutti concordi: Governo, opposizione, Corte dei Conti, Montezemolo.Anche il Fondo Monetario e tutte le voci della Ue.
I sindacati dormono.
Tutti a dire che deve esserci l'aumento dell'età pensionabile, il taglio delle pensioni Inps.
Nel 1989 usciva una leggina, la n.88, che prevedeva di non mettere in conto all'Inps tutte le spese assistenziali. Infatti, sono quest'ultime a far danno (e nemmeno con queste si affossa l'ente).
Perchè l'Inps è in attivo.
L'Inps è in attivo.
L'Inps è in attivo.
In attivo.
In attivo.
- 2004 - attivo Inps 5,26 mld;
- 2005 - attivo Inps 2,30 mld;
- 2006 - attivo Inps 2,45 mld (stima)
E potrebbe anche andar meglio.
Infatti:
Sui conti dell'Inps pesano:
A) fondi in deficit (trasporti, elettrici, telefonici, dirigenti d'azienda, artigiani, commercianti, agricoltori);
B) spese assistenziali che dovrebbero essere sostenute dalla fiscalità generale, ma vengono invece illegalmente anticipate dall'Inps (gestione degli interventi assistenziali) o quelle che derivano da un uso improprio della spesa previdenziale: prepensionamenti per favorire le ristrutturazioni aziendali, espulsione precoce dei lavoratori maturi per favorire lo svecchiamento della manodopera ecc.
Nonostante questo, il patrimonio Inps è di 24,2 mld €. Questo anche con le spese assistenziali, storni di fondi per i padroni, ripiano deficit commercianti e dirigenti (!), 50 mld annui di evasione contributiva, svendita del patrimonio immobiliare, ecc.
Il buco dell'Inps è una leggenda.
Leggenda che serve a privarci di una pensione pubblica decente e scipparci il Tfr donandolo ai fondi pensione che, finora, non erano riusciti a imporsi sul mercato.
Leggete:
http://www.italialternativa.org/content/view/1547/9
e molto altro in Rete. Informiamoci!

Lasciateci gli innocenti temporali estivi

Il clima sarà anche impazzito ma, di sicuro, gli uomini si sono decisamente rincoglioniti molto di più. Al di là degli allarmi sui cambiamenti climatici, bisognerebbe anche avere un minimo di razionalità e separare la normalità dall'eccezione. Ma, dannazione, gridare "al lupo, al lupo" paga in termini di interesse sociale.
Assisto sbigottito al modo in cui i meteorologi televisivi e soprattutto gli isterici giornalisti stiano trattando il tema: è moda di quest'anno parlare solo della "tropicalizzazione del clima" e degli "sconvolgimenti climatici" al punto che qualsiasi innocente, comune, banale temporale estivo sia ormai diventato solo ed esclusivamente un sintomo della malattia del pianeta. In altre parole, se un tempo arrivavano d'estate le nuvole nere e cominciava a piovere a dirotto, si abbandonavano le spiagge per correre al riparo da qualche parte. Ed era anche divertente. Oggi, invece, pur correndo sotto gli scrosci, dobbiamo anche preoccuparci che è colpa dell'effetto serra.
Ma per carità! Mi ricordo benissimo gli aquazzoni che arrivavano quand'ero in spiaggia in anni non sospetti come il '77 o il '79. Li chiamavamo solo "temporali estivi" ed era normale, era ovvio che ci fossero. Adesso, invece, è un continuo allarme.
E' vero che delle anomalie esistono (ad esempio ai poli) ma che addirittura non possa più esserci un temporale è pazzesco!
E' la stessa filosofia per cui se a Dicembre ci sono -2° siamo "in Siberia" e se ad Agosto le colonnine segnano 31° è "caldo infernale".
Stiamo creando panico. Inoltre, nella convinzione che conosciamo i dati meteo da relativamente poco e che nessuno può dirci com'erano le estati del, chessò, 1641 o 1273, credo che, fondamentalmente, ci sia un sacco di gente che parla a sproposito. E che, fondamentalmente, molti nella comunità scientifica brancolano nel buio.
Perchè e sempre così: non si sa mai, con certezza, che tempo farà.

martedì, giugno 12, 2007

Piero... fate qualcosa, maledizione!

Roma, 4 febbraio 2005

Il progetto della destra è fallito. L'Italia, un Paese che tutti gli indicatori economici e i sondaggi danno in declino, ripiegato su stesso e pessimista, ha bisogno di una nuova guida, di una svolta riformista che ridia speranza e futuro.
Con questa convinzione Piero Fassino, riconfermato segretario con una larga maggioranza, ha aperto ieri i lavori del terzo congresso dei Ds.
Sui temi del lavoro e del welfare, il segretario Ds ha trovato parole che hanno guadagnato consensi da Pezzotta a Bertinotti. "Priorità assoluta" è "tornare a dare certezze al lavoro".
C'è una questione salariale da affrontare energicamente, bisogna cambiare la legge 30, "orientare la mobilità". Perché, è vero, servono "più mercato", ma anche "più politiche pubbliche".


Caro Piero... e allora? Siamo a giugno 2007! Qualche modifichina e basta?
E i sindacati? Perchè ora parlano di modifichine e non di abrogazione in toto?
Ma che accidenti di sinistra è? Fate un po' di vera politica per le famiglie, anzichè ingraziarvi i papaveri vaticani silurando i Dico!
Non voglio far parte di quel gruppo di elettori in sofferenza che vogliono buttar giù Prodi anche a costo di ritrovare Silvio... ma, santi numi, fate qualcosa di sinistra! Risolvete il conflitto di interessi! Perchè, per inseguire il centro, buttate a mare chi i voti ve li dà di sicuro?
E' un paese serio quello che discute per settimane di "tesoretto"? Cos'è, Paperopoli???

Pensionati in piazza

Il mio rispetto per la protesta dei pensionati italiani. Il potere di acquisto perduto è una realtà terribile che non colpisce solo loro, ma tutti quelli a reddito fisso.
Il mio rispetto soprattutto a quei pensionati che beccano veramente una miseria e che non hanno soldi nascosti sotto il materasso.
Ma non offro la mia solidarietà a tutti. Non ce la faccio: loro in pensione ci sono andati (magari anche con la pensione baby, cavolo!), il TFR lo hanno avuto, hanno avuto il retributivo e non del contributivo (grande fregatura) e si godono questo diritto.
Che dovremmo dire noi? Il TFR sta per esserci fottuto, avremo il contributivo e saremo fortunati se otterremo metà del nostro stipendio. E, soprattutto, forse andremo in pensione e forse no. Se succederà avremo un'età da ospizio. Il tutto condito, specie per i giovani, da una vita da precari che ha creato un gap in negativo rispetto alla generazione precedente.
I pensionati di oggi sono quei lavoratori che, con il loro comportamento e il loro voto poco lungimiranti, hanno creato nei decenni di loro attività occupazionale lo stato attuale delle cose che, di fatto, ha messo in croce i loro figli e i loro nipoti. Magari sono qualunquista, ma sono certo che i pensionati di oggi stanno comunque meglio di come staranno i pensionati di domani. Per questo, con amarezza, non solidarizzo con loro. Pensionati cari, protestate anche per i diritti dei vostri figli, per favore.
 

Guarda un po'

 
Ne parlavo proprio ieri.
 
 

Post-ballottaggio

Nel mio comune ha vinto il centrodestra. Ovvero il candidato che non ho votato. Eppure, confesso, mi sembra una persona in grado di imprimere un cambiamento alla mia cittadina. Ha una notevole esperienza, un certo stile e la competenza necessaria a cambiare le cose. Essendo uno che non è iscritto a nessuno dei partiti che lo sostengono, potrebbe avere la giusta indipendenza per non farsi imbrigliare nella rete della partitocrazia. Se riesce a non vendersi ai piccoli interessi di bandiera, potrebbe far bene. Se riesce. Se.
Al contrario, il candidato di centrosinistra, lo sconfitto, è un politico di lungo corso e di vecchio stampo: pacche sulle spalle, ammiccamenti, sorrisi e promesse. Mi sono turato il naso, in cabina elettorale.
Logicamente tifavo per lo schieramento al quale mi sento di appartenere, pur non essendo iscritto ad alcun partito.
Ma, stanti le cose, non mi straccio le vesti e auguro al nuovo sindaco un buon lavoro. Vorrei fatti concreti, adesso.

P.S. - Il centrosinistra, a livello nazionale, non ha subito la spallata, salvando Genova. Ma sarebbe ora che qualcosa si muovesse. Che l'immobilità di Prodi & co. terminasse.

lunedì, giugno 11, 2007

Esigenza di gelato

"Caro Rocco,
ho sentito della sua richiesta fatta alla buvette del Senato al fine di ottenere, tra le scelte mangerecce, del buon gelato che, sconsideratamente, risulta assente.
Ho letto che, nella motivazione, lei e gli altri firmatari scrivete testualmente che "si tratterebbe di adeguare i servizi del Senato alle esigenze della normale vita quotidiana delle persone".
Carissimo, mi permetta di dirle, se mi è consentito, una cosa soltanto: le esigenze della vita quotidiana delle persone, ahinoi, sono molto, molto, molto diverse dal semplice desiderio di un gelato. La prego di rifletterci un istante. Vede, per queste esigenze esistono le gelaterie e a Roma ce ne sono di fantastiche. Le persone non considerano importante questi impulsi golosi. Ribadisco, le loro esigenze sono ben più consistenti.
Mi permetta di suggerirle una cosa: esca dal Palazzo, si faccia quattro passi, entri in una gelateria e spenda qualche soldino (non credo le manchino) per un bel cono o coppetta.
Nel contempo, scambi due chiacchiere con la casalinga in coda assieme al suo bambino, con lo studente, con l'impiegato trafelato, con la commessa. Chieda loro quali sono le esigenze della loro vita quotidiana. Si annoti le cose che diranno. Poi, rientrando nel Palazzo, ne parli con i colleghi firmatari della richiesta e proponga di ritirarla. Concordate quindi di andare a comprare il gelato assieme alla gente comune, quando ne avrete il desiderio.
Vi sarà utile, darà più stimolo al vostro lavoro.
Dimenticatevi, pertanto, questa vostra richiesta alla buvette. E, se ci riuscite, vergognatevene un po'. Non molto, per carità. Appena un po'.
Cordialità."

Tutto per un Pc

Un lunedì come tanti è da poco iniziato.
Prendo nota del percorso per venire al lavoro: esco alle 07.25 da casa e salgo sul pullman alle 07.35. Arrivo al lavoro alle 09.30. Due ore dopo, perchè la pioggia ha causato un bel po' di problemi al traffico.Ma questa è tutt'altro che un'eccezione. Diciamo che mi capita spessissimo di metterci tutto questo tempo. E comunque, se va bene, da casa a lavoro impiego 1 ora e 45 minuti. Tutti i giorni.
Ho detto più volte che sono un pendolare estremo, nel senso che mi cucco ogni dì un viaggio stressante e lunghissimo. Il paradosso è che tutto questo tempo serve per percorrere solo una cinquantina di chilometri! Inoltre, ed è la cosa più irrazionale, queste ore che butto via (rubandole a cose più utili e gratificanti) sono finalizzate per raggiungere un Pc e sedermi davanti a un monitor.Che senso ha?
In un mondo che si vanta di essere iperconnesso, non sarebbe sufficiente una linea e un Pc altrove, per fare le stesse cose? A chi giova spostarsi fisicamente quando con e-mail, cellulare, Skype e banda larga uno può virtualmente essere ovunque? Siamo rimasti a logiche ottocentesche: il dipendente deve essere fisicamente in ufficio, deve timbrare regolarmente il cartellino e via dicendo.
Noi informatici, più di altri, dovremmo essere pionieri di una vita leggera, di un modo di lavorare nuovo (anche non inquinante), di una vocazione agli obiettivi piuttosto che agli orari.
Invece anche noi, ahimè, siamo in queste condizioni illogiche: spostarsi quotidianamente in strade collassate per poi sedersi a scrivere software. Arrivando in ufficio già stufi, già esauriti. Cambierà mai?

domenica, giugno 10, 2007

Veri pensieri confusi

Fuori, il sole e il caldo. Un sacco di gente al mare. Le strade sono quasi deserte. Io sto a casa a rilassarmi e a scrivere. Sono curioso di sapere come finirà il ballottaggio per il sindaco nella mia città. E' la prima vera domenica estiva. C'è silenzio. Le scuole sono chiuse. Estate in arrivo. Il tempo corre. Corre. Corre. Ho voglia di una birra fresca per finire un articolo per un mensile locale. Devo alzarmi e farlo. Mentre trascuro le pulizie. Vorrei tanto dormire. Ma che ho scritto?

sabato, giugno 09, 2007

Tv in ferie, spettatori no

Già durante la "stagione televisiva" (quella che va da Settembre a Maggio) la Tv generalista propone gran poche cose da salvare. In più, dopo le miserie prodotte, ha anche il coraggio di dichiararsi "chiusa per ferie" dai primi di Giugno a fine Agosto. 3 mesi 3 interi che vengono riempiti con repliche, repliche, repliche. E' un fenomeno tipicamente italiano dovuto, nella fattispecie, alle teste dei direttori di rete: si ritiene che, come gli scolari, tutti gli italiani se ne vadano in ferie e se ne stiano per l'intera stagione estiva sotto il sole e poi a sculettare al Billionaire. Questo non è vero o è comunque roba da Vip.
L'italiano medio, se va bene, si concede una decina di giorni di ferie estive. Il rimanente, se giovane e non lavora, lo passa in giro a divertirsi con gli amici; se invece lavora, non è tutte le sere stia nelle balere a danzare "I watussi" e quindi la sera, sprofondando sul divano, vorrebbe magari vedere qualcosa di decente. E non scordiamo gli anziani, quelli pagano più di tutti la situazione, visto che la televisione "fa compagnia".
Considerato questo, vedere in questi giorni la raffica di programmi che chiudono e i conduttori sorridenti che fanno ciao con la manina già "con il costume sotto", fa venir nausea. Propongo di ridurre del 25% il canone Rai: per tre mesi non fa nemmeno quel pochino che ci passa.

venerdì, giugno 08, 2007

Altro G8, altri "si farà"

Facciamo sempre molto rumore per nulla. Quando c'è il G8 impazziamo un po' tutti perchè, riunendosi i "Grandi" del pianeta, ci aspettiamo che dalle loro sagge menti di uomini potenti escano idee e proposte in grado di migliorare le nostre vite, alleviare le sofferenze dei più sfortunati e sentirci dire che il nostro futuro sarà un po' più roseo. Grandi aspettative che portano poi ad eventi drammatici di protesta (vedi Genova nel 2001) o a straordinarie iniziative di spettacolo (vedi il Live 8 nel 2005).
Poi, ogni volta, finisce a tarallucci e vino per loro e a noi rimangono gli avanzi. Pacche sulle spalle, sorrisi di circostanza e via, che ognuno torna al suo regno per dedicarsi alla gestione del potere.
Cosa esce da questo G8? Oltre al disgelo (?) tra Bush e Putin, che forse faranno lo scudo antimissile assieme (mah!), poca roba arriva sul vero grande tema di questi anni: il clima. Dagli Usa si avverte una chiusura totale: Bush non riesce a concepire (non ce la fa, poverino!) che la sua nazione debba fare un passo indietro nelle emissioni e, forse per galanteria, fa una mezza promessa ad Angela Merkel, che tanto si è data da fare per convincerlo (supportata da Blair, Prodi e Sarkozy). Si impegna (Bush?) a ridurre un po' le emissioni di gas serra assieme agli altri, in maniera tale che tra 43 anni, nel 2050, queste si saranno ridotte del 50%. Inoltre, concorda sul fatto che gli Usa tornino in seno alle Nazioni Unite per discutere di problemi ambientali, dal momento che, di fatto, avevano abbandonato ogni collegialità. Questo è quanto è stato fatto per il clima. Un po' di disponibilità a discutere ancora e qualche "si farà".
Quando, nel 2050, qualcuno misurerà (se non sarà asfissiato) le quantità di gas serra per vedere se sono la metà delle attuali, di certo nessuno dei partecipanti al G8 potrà essere preso per le orecchie, visto che saranno (probabilmente) tutti morti. Anche la buona parte degli adulti di oggi non ci saranno più. A gestire un pianeta impazzito dal punto di vista climatico ci saranno i nostri figli e nipoti che, a ragione, malediranno gli uomini di oggi, incapaci di allontanarsi dall'interesse particolare per salaguardare, almeno un po', questo nostro mondo. Che, ricordiamolo, se si incazza davvero ci fa fuori in pochi anni. Che, per filosofeggiare, se siamo un 'infezione per Madre Terra, questa può decidere di prendere un antibiotico.

giovedì, giugno 07, 2007

Veleni su veleni


Il governo ha retto al Senato e per il momento tiene botta.
Prodi lamenta il fatto che l'agenda politica venga dettata dall'opposizione e che si debba cambiare rotta. E' una considerazione sacrosanta ma ci si chiede come si possa uscire da questa situazione. Sono anni, ormai, che Berlusconi determina di cosa si deve discutere in Italia, guadagnando sistematicamente le prime pagine. Inoltre, grazie alle inchieste di Bonini e D'Avanzo si sta profilando sempre più nettamente un meccanismo strisciante che mira sistematicamente alla demolizione del centrosinistra attraverso la messa alla berlina dei suoi dirigenti.
E' una commistione di poteri: i giornali del leader dell'opposizione, schegge dei servizi segreti (anche se Nicolò Pollari non è proprio una scheggia), le intercettazioni Telecom e via dicendo. In questi anni abbiamo assistito a numerosi episodi di questo genere, dei quali la vicenda Visco-Gdf sembra essere (per ora) solo l'ultimo.
Abbiamo avuto:
- il dossier Mitrokhin sui conti segreti a favore dell'ex-Pci per il quale la Cdl, quando era maggioranza, istituì una commissione d'inchiesta contro l'opposizione (episodio senza precedenti) diretta da Paolo Guzzanti;
- il caso Telecom-Serbia alimentato dalle rivelazioni dell'ambiguo Igor Marini che parlò di tangenti a favore di Prodi (Mortadella), Dini (Ranocchio) e Fassino (Cicogna). La vicenda fu montata a dismisura, con relativa commissione presieduta da Trantino che dominò le cronache politiche per settimane, gettando veleni su veleni per poi finire in un nulla di fatto, visto che Marini era solo la punta dell'iceberg di un complotto ordito da personaggi oscuri quali un certo Volpe;
- le intercettazioni di Fassino nella faccenda Unipol-Consorte che portarono il segretario Ds nell'occhio del ciclone proprio nel periodo elettorale. Il partito venne accusato di ingerenza nell'economia e sottoposto ad ogni genere di critiche;
- la fuga di notizie sul patrimonio personale di Prodi e dei suoi lasciti ai figli.
Tutto questo, incluso le faccenda di Abu Omar (Prodi ha fatto peggio di Berlusconi ponendo il segreto di Stato) e del Nigergate (fu la pistola fumante per la guerra in Iraq) nelle quali i servizi segreti paiono aver svolto un ruolo decisivo, non fa altro che confermare i sospetti circa l'esistenza di una "fabbrica di scandali" montati ad arte per creare tensioni nel Paese.
Ora, se trattasi di nuova P2 non è chiaro ma certo non c'è di che ridere.
Anche perchè, proprio mentre scema la faccenda di Speciale, il generale che ha lanciato delle accuse pesantissime al viceministro Visco, si profila il nuovo affaire: le nuovo intercettazioni sul caso Unipol e certi conticini sudamericani di D'Alema...

mercoledì, giugno 06, 2007

Eclissi di luna (rossa)

Bye bye, Luna Rossa. E' stato bello tifare per te, ma New Zeland non ha lasciato scampo. Salutiamo la Coppa America con un brutale 5-0 come ad Auckland nel 2000. Qualche illusione eravamo riusciti a farcela dopo la vittoria su BMW-Oracle, ma i neozelandesi sono troppo forti. Non ci resta che tifare Alinghi.
Pazienza.
Come si dice? Ubi maior minor cessat.

martedì, giugno 05, 2007

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e, ancora una volta, grazie Beppe!!!

Da "Ballarò" a "S.O.S. Tata"


Mi sto rincretinendo. Un tempo, il martedì, l'appuntamento fisso era "Ballarò" su Raitre. Non potevo mancare ad un appuntamento con Giovanni Floris. Oggi, invece, vedo "S.O.S. Tata" su La7. Devo preoccuparmi? E' solo bisogno di svago, di temi leggeri che non mi facciano incazzare come mi succede con la politica o qualcos'altro? Perchè da "Ballarò" sono finito a "S.O.S. Tata"? Cos'è, antipolitica?

lunedì, giugno 04, 2007

Baby repliche

Stiamo crescendo una generazione di bambini multimediali. Quando ero piccolo io, pur avendo la televisione, non disponevo di tutta la tecnologia che, invece, esiste per mia figlia. A meno di tre anni riesce a muovere il mouse, ha il concetto di dvd da inserire nel lettore per vedere i suoi cartoni, gira per la casa fingendo di chiamare con il suo cellulare giocattolo e via dicendo.
Ai miei tempi c'era la tv dei ragazzi ad un certo orario e, al di fuori di quello, non potevi vedere programmi per bambini.
Con le videocassette ed i dvd, invece, un bambino può vedere i cartoni animati quando accidenti vuole e, non meno importante, può farlo per un numero virtualmente infinito di volte. E' incredibile il fatto che la mia bambina riesca a vedere, rivedere, ri-rivedere le stesse cose per mesi. In questo periodo è nella fase di "Heidi" (proprio quello degli anni Settanta che seguivo anch'io) e, nello specifico, replico costantemente i primi cinque episodi.
Inoltre c'è "Conan, il ragazzo del futuro" (che devo depurare delle scene più violente) e l'immancabile "Winnie the Pooh". E poi "Higglytown", "Teletubbies", "Alla ricerca di Nemo" e molto altro. Una replica tira l'altra in un gioco infinito che mi ha portato ad imparare a memoria un sacco di cartoni animati. Per certi aspetti sono tornato bambino. Mai mi sarei aspettato di diventare un esperto del Bosco dei Cento Acri con Pooh, Pimpi, Tigro, Uffa, Tappo, Ro, Effy, Kanga, Kassie, Ih-Oh, Christopher Robin... rivedendo il tutto centinaia di volte.

domenica, giugno 03, 2007

Vogliamo soffrire! Ridateci Silvio!


Prodi contestato a Trento da un gruppo di manifestanti contro la base di Vicenza. Il premier è stato costretto ad interrompere la sua relazione al Festival dell'Economia. Al termine, il Professore deve andarsene scortato dalla celere.Intanto, Fini accusa Napolitano: non può dire che la destituzione del comandante della Gdf non è di sua competenza. E, da Pontida, Bossi tuona: "La gente vuole le elezioni politiche, il paese è in grave difficoltà, mi rivolgo al presidente della Repubblica".La Cdl sta quindi facendo pressing sul Capo dello Stato mentre l'impopolarità del governo esplode in tutta la sua violenza. Signori, probabilmente ci siamo: Prodi sta per andare a casa. Ed è bizzarro, ma certo non soprendente, che la vera spallata al governo la stia dando il popolo di centrosinistra: siamo talmente intransigenti e votati all'autolesionismo che non possiamo mai turarci il naso e dare un po' di tempo a chi ci rappresenta. Siamo degli abili strateghi: grazie ai nostri mal di pancia stiamo mandando dei segnali importanti a Roma, no? Stiamo chiedendo a questi di farsi da parte. Perchè noi vogliamo soffrire: rivogliamo Berlusconi e la sua banda. Vuoi mettere come ci appassionavamo con lui? Vuoi mettere il piacere sadomaso di poterlo criticare, di non dormirci la notte, di imprecare contro le sue scelte? Anche perchè, quelli di destra, mica si lamentano mai del "loro" governo! Avete mai sentito uno di loro che abbia sparato a zero su Berlusconi, o su Fini o, perlomeno, su Calderoli? Io mai. Loro mai metterebbero fuoco sotto il culo ai loro eletti! Invece noi siamo tutti d'un pezzo, democratici e puri. Se Prodi non ci piace più è giusto che vada a casa... meglio così, pittosto che sentire un leggero fastidio quando lo vediamo. Rivogliamo Silvio... sperando che stavolta riesca anche nel nostro peggior incubo: mettere il simbolo del biscione nello stemma della Repubblica Italiana.

sabato, giugno 02, 2007

2 Giugno (Festa della Repubblica)

Povera Patria (Franco Battiato)
Povera patria!
Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
si che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare.

venerdì, giugno 01, 2007

Come invidio quei due!

Bravi, sono bravi. Divertenti, sono divertenti. Linus e Nicola Savino, i conduttori di "Deejay chiama Italia", ovviamente su Radio Deejay, sono probabilmente le persone che invidio di più. Da quando il loro programma radiofonico va in onda anche in televisione, su All Music, sto rosicando come non mai. Perchè? Il motivo è che ora non sento soltanto, ma vedo come si divertono tutti i giorni, alla radio. Fanno un mestiere meraviglioso e vivono di quello. Guadagnano divertendosi, che è la cosa più bella della vita.
Provo un'invidia pazzesca: anch'io vorrei essere dentro quella radio, o almeno dentro una qualsiasi e fare quel mestiere per campare. Già... perchè ora posso anche dirlo che sono uno speaker radiofonico pure io. Parlo alla radio da quasi vent'anni, ma lo faccio per hobby. Conduco un programma in diretta tutti i sabati da un'emittente locale (della mia città). Inoltre, grazie alle registrazioni che preparo subito dopo la diretta, la mia voce va in onda per tutta la settimana in brevi spazi di musica a rotazione. Però non ho mai fatto lo speaker per vivere. Per vivere faccio l'informatico, maledizione!
Certo... negli anni di lavoro in radio mi sono tolto delle soddisfazioni di vario genere. Ho condotto giochi, commentato eventi, ospitato persone, collaborato con i colleghi e via dicendo. Ho pure girato varie manifestazioni musicali: credo di essere stato uno dei primi a intervistare Luciano Ligabue, nel 1990, quando era ancora nessuno; ho avuto il piacere di avere un autografo da Sting, ho preso un gavettone al Festivalbar 90 con Paolo Belli e Baccini, ho incontrato Bob Geldof, ho avuto l'onore di conoscere Fabrizio De Andrè, ho scherzato con Giorgia, mi sono seduto al tavolo con Enrico Ruggeri, parlato con Laura Pausini e via dicendo. Sono molti gli artisti che ho incontrato e intervistato. E molte le ore di radio. E tantissimo, tantissimo, tantissimo l'amore che ho per questo mestiere. Ma non ho mai potuto farlo sul serio. Mi è mancato il coraggio. E ne ho un dannato rimpianto: ecco perchè, vedendo Linus e Savino tutti i giorni su All Music (durante la replica serale) mi viene il magone. Li invidio. Li invidio. Vorrei vivere così anch'io...

Esempio di libera informazione

Dopo essere rimasto incantato dalla profondità della lettera virtuale scritta da Marco Travaglio a Indro Montanelli, ho visto il video della BBC sui preti pedofili trasmesso durante "Annozero" di Michele Santoro. La BBC parla di una brutta faccenda ed è un bene che anche in Italia sia stata fatta questa denuncia.
Chissà che qualcuno cominci a guardare in maniera diversa agli alti papaveri della gerarchia ecclesiastica, impegnati da sempre (pare) a coprire simili schifezze.
Cosa preoccupa, di quel video, il Vaticano? Non certo il crimine: tutti noi possiamo ben comprendere che anche in mezzo ai sacerdoti ci siano le mele marce (e dove mancano?) e che un prete pedofilo certo non debba essere usato come argomento per sputtanare tutti gli altri sacerdoti. Perciò, al contrario, la Santa Sede è impaurita dall'evidenza delle azioni e le dottrine che i suoi pezzi grossi mettono in atto per coprire queste nefandezze contro i bambini: questo è il vero aspetto da biasimare, visto che, in effetti, getta ombre sull'istituzione.
Quella di trasmettere il servizio è stata un'ottima scelta. Stupido è invece sostenere, come molti hanno fatto, che in questo modo si "dichiarava guerra al Vaticano".
Quello che è accaduto ad "Annozero" è stato un episodio di libera informazione e di civiltà. Ce ne fossero spesso!